Mafia, in un bene confiscato la sede dell'associazione famiglie persone Down
L'immobile si trova in via Riccardo Lentini e un tempo apparteneva a esponenti di cosa nostra. Per il sindaco Leoluca Orlando è "La città si riappropria di uno spazio che da sede di illegalità diventa sede di diritti"
Manifestazioni in tutta Italia, anche a Palermo, per la ventesima giornata della memoria e dell'impegno organizzata da Libera. "Oggi - dice il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando - ci stringiamo intorno ai familiari delle vittime di tutte le mafie e ricordiamo il sacrificio di questi martiri della legalità, che hanno dato la vita a difesa della giustizia. Bisogna far tesoro dell'esempio di quanti, combattendo la mafia, hanno dato alla Sicilia e all'intero Paese una lezione di civiltà e di libertà dalle pastoie del potere criminale”.
Secondo Orlando, che parteciperà alla manifestazione di solidarietà al popolo tunisino e ai familiari di coloro che hanno perso la vita nel recente attacco al museo del Bardo, sottolinea che "questi assassini cercano di eliminare ogni forma di dialogo e di confronto per alimentare la cultura dell'odio. Non dobbiamo cedere a queste ignobili provocazioni e proseguire, invece, sulla via dell'integrazione. Saremo in piazza, quindi, per ribadire con forza il nostro no alla mafia e al terrorismo".
Nelle scorse ore un bene confiscato alla mafia è "rinato" a Palermo, diventando sede dell’ "Associazione Famiglie Persone Down”. L'immobile si trova in via Riccardo Lentini e un tempo apparteneva a esponenti di cosa nostra. "L’assegnazione - per Orlando - è anche un forte segnale alla criminalità organizzata: la legalità, oltre che giusta, è conveniente. La città si riappropria di uno spazio che da sede di illegalità diventa sede di diritti”.