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"Ora tocca a noi!", il docufilm di Veltroni su Pio La Torre in anteprima per studenti e detenuti

Lunedì la proiezione al cinema Rouge et noir alla presenza del regista, ma anche del procuratore della Repubblica Maurizio De Lucia, del presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco, e del sindaco Roberto Lagalla. Previsto un confronto tra i ragazzi che hanno aderito al progetto antimafia e le autorità. L'opera andrà in onda il 16 su Raitre

Un'anteprima speciale a Palermo per far conoscere agli studenti la storia e il coraggio di Pio La Torre, il segretario del Partito comunista ucciso da Cosa nostra il 30 aprile di 40 anni fa, al centro del documentario "Ora tocca a noi", scritto e diretto da Walter Veltroni. È il senso dell'iniziativa promossa dal centro studi Pio La Torre che si terrà lunedì (12 dicembre) alle 9 al cinema Rouge et noir. In sala e in videocollegamento ci saranno gli studenti delle scuole e delle carceri che hanno aderito al progetto educativo antimafia e poi è previsto anche un confronto tra i ragazzi e il regista, insieme al procuratore della Repubblica di Palermo, Maurizio De Lucia, e a Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro, entrambi intervistati da Veltroni nel docufilm. In apertura i saluti del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.  

Scritto e diretto da Veltroni, con la collaborazione di Monica Zapelli, "Ora tocca a noi" è prodotto da Minerva Pictures, Rai Documentari e Cinecittà Luce con il contributo di Rai Teche. Il titolo del docufilm è la citazione di una frase che Pio La Torre disse all'amico Emanuele Macaluso, storico dirigente del Pci, pochi giorni prima di essere assassinato insieme a Rosario Di Salvo, e che rivela la consapevolezza tragica del suo impegno, ma anche un'esortazione a tradurre in fatti quell'esempio antimafia.

"Figlio di una famiglia di braccianti, fin da piccolo Pio si è impuntato per poter studiare – ha detto Veltroni – quella citazione è anche una sollecitazione a non considerare la mafia che spara di meno rispetto ad allora, a raccogliere il suo testimone e un invito a non smettere". Il presidente della Repubblica, Segio Mattarella, come testimonia in apertura del documentario, ha ricordato che "la legge che porta anche il suo nome (la Rognomi-La Torre, che ha introdotto il 416 bis nel nostro ordinamento e anche le misure per privare dei loro patrimoni i mafiosi, ndr) contiene elementi che si sono dimostrati essenziali per colpire e sconfiggere la mafia".

Nel docufilm materiale d'archivio, interviste originali, ricostruzioni, testimonianze di chi ha conosciuto La Torre si alternano alle immagini che ripercorrono gli anni dell'infanzia e quelli dell'impegno nel Pci e in Parlamento, come nel vibrante discorso dopo l'omicidio di Piersanti Mattarella. A interpretare Giuseppina Zacco, moglie di Pio La Torre, è l'attrice palermitana Silvia Francese, nipote del giornalista Mario Francese, assassinato a Palermo da Leoluca Bagarella la sera del 26 gennaio del 1979.

Walter Veltroni sul set

Sempre lunedì 12, ma alle 20 al cinema Ariston ci sarà una seconda proiezione a inviti per le autorità civili e militari, le associazioni antimafia e i soci del Centro, durante la quale interverranno il regista, il figlio di Pio La Torre, Franco, e, per il Centro, Vito Lo Monaco e Loredana Introini.

"Il centro Pio La Torre - ha detto proprio Lo Monaco - porta avanti da 17 anni un progetto educativo che ha l'obiettivo di trasferire concretamente sul territorio l'insegnamento antimafia di Pio La Torre, padre della legge sul reato di associazione di stampo mafioso che ha dato il via alle misure patrimoniali, alla confisca e al riutilizzo sociale dei beni sequestrati. L'anteprima speciale a Palermo del docufilm per gli studenti, alla presenza del regista e del procuratore capo ha un doppio significato simbolico, di condivisione di un percorso di impegno civile e sociale".

Il docufilm andrà in onda in una prima serata firmata Rai Documentari il 16 dicembre alle 21.25 su Raitre.

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