Condanna confermata in Cassazione, ex sindaco Montelepre si presenta in carcere

Si è presentato spontaneamente davanti alle porte del carcere Pagliarelli, pronto per scontare la sua pena a 6 anni e 10 mesi. Dopo aver tentato la “carta” della Cassazione, che però ha rigettato il ricorso, l’ex sindaco di Montelepre Giacomo Tinervia si è arreso dopo la comunicazione ricevuta dai suoi avvocati. Era accusato di concorso in estorsione aggravata e induzione indebita a dare o promettere utilità.

L’ex primo cittadino era stato arrestato nel 2013 con l’operazione dei carabinieri “Grande mandamento”. In primo grado la sua posizione era stata stralciata ed era stato assolto nel processo che lo vedeva imputato insieme ad alcuni esponenti della mafia di San Giuseppe Jato e Partinico per aver - fra le altre cose - chiesto soldi a un imprenditore che avrebbe dovuto ristrutturare la palestra del paese.

Dopo la riapertura dell’istruzione dibattimentale, in secondo grado, la sentenza è stata totalmente riformata e Tinervia è stato condannato a 7 anni di reclusione, ma la Corte d’Assise decise di respingere l’emissione di un’ordinanza cautelare nei suoi confronti. Accolta dunque la tesi dell’accusa secondo cui avrebbe fatto da intermediario tra la vittima e le cosche locali.

Pochi giorni fa la Cassazione ha confermato la condanna per l’ex sindaco trovando riscontri nelle indagini dei carabinieri che intercettarono Antonino Lombardo mentre rimproverava proprio Tinervia per aver preteso la tangente prima che venisse riscosso il pizzo. L’imprenditore in questione confessò di aver consegnato una busta piena di soldi all’autista dell’ex sindaco sapendo che sarebbe finita nella mani di Cosa nostra.