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Sabato, 20 Aprile 2024
Mafia Calatafimi

Mafia, gli affari dei boss di corso Calatafimi con la droga: chieste dieci condanne

Il processo in abbreviato è nato dall'operazione "Eride" dei carabinieri, messa a segno a luglio dell'anno scorso. La Procura ha invocato pene pesantissime nonostante gli sconti previsti per il rito: 20 anni di carcere per Filippo Annatelli, a capo della cosca, ma anche per Salvatore Mirino ed Enrico Scalavino

Affari con la droga per rimpinguare le casse (piuttosto disastrate) di Cosa nostra, in particolare quella del clan di corso Calatafimi, guidato dal boss Filippo Annatelli. A meno di un anno dagli arresti dell'operazione "Eride" dei carabinieri, il procuratore aggiunto Salvatore De Luca ed i sostituti Dario Scaletta e Federica La Chioma hanno chiesto pene pesantissime per dieci imputati, che hanno scelto di essere processati con l'abbreviato.

Proprio per Annatelli è stata invocata una condanna a 20 anni di carcere (che senza lo sconto di un terzo previsto dal rito sarebbero stati ben 30). Stessa richiesta per Salvatore Mirino e Enrico Scalavino. Sedici anni di reclusione per Giuseppe Massa, 14 anni a testa per Paolo Correnti e Francesco Li Vigni, 12 anni per Giovanni Granatelli, 11 anni per Ferdinando Giardina, 10 anni e 8 mesi per Vincenzo Cascio e, infine, la pena più bassa è stata richiesta per Andrè Mattia Cinà: 4 anni.

Il processo si sta svolgendo davanti al gup Simone Alecci ed è nato dall'inchiesta che, il 21 luglio dell'anno scorso, portò a quindici arresti. Il business della droga sarebbe stato molto fruttuoso. In un'intercettazione, Cascio diceva: "In tre mesi s'hanno buscatu 45 mila euro". A volte ci sarebbero state anche delle perdite, ma una voce che non poteva mai mancare nella contabilità del clan era quella legata al sostentamento dei carcerati e delle loro famiglie: "Ogni giorno 4 dobbiamo uscire 5 mila euro... Campano però qualche dieci cristiani", affermava sempre lo stesso imputato in una conversazione captata a giugno del 2017.

Annatelli era già stato arrestato a dicembre del 2018 con il maxiblitz "Cupola 2.0" e il 3 dicembre scorso è stato condannato in primo grado, sempre con l'abbreviato, a 13 anni e 4 mesi.

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