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Giovedì, 18 Aprile 2024
Mafia

"Sue condizioni non compatibili col carcere", chiesta la scarcerazione di Settimo Mineo

L'81enne, considerato l'erede di Totò Riina, si trova al 41 bis a Sassari. Il legale Stefano Santoro: "Il contagio con il Coronavirus potrebbe essergli fatale". La nuova istanza presentata dopo la morte a Bologna del detenuto Vincenzo Sucato

L'avvocato Stefano Santoro presentato un'istanza con la quale chiede la scarcerazione del boss Settimo Mineo. Il capomafia di Pagliarelli, rinchiuso al 41 bis nel carcere di Sassari, ha 81 anni e soffrirebbe di patologie gravi. "Il contagio dal Coronavirus - dice il legale potrebbe essere fatale. Le sue condizioni sono incompatibili con il regime carcerario. Non esiste esigenza cautelare che possa sopraffare il diritto alla tutela della salute". 

La richiesta di spostare Mineo (per il quale l'accusa ha chiesto 20 anni) ai domiciliari è stata inviata al giudice per le indagini preliminari Rosario Di Gioia che lo sta processando. Santoro ha allegato la cartella clinica e la consulenza di un cardiologo palermitano dove vengono certificati i problemi cardiovascolari di Mineo, considerato l'erede di Totò Riina.  Già un mese fa era stata presentata un'istanza di scarcerazione. Ora arriva questa nuova richiesta, anche alla luce della morte avvenuta due giorni fa a Bologna di Vincenzo Sucato, presunto boss di Misilmeri.


 

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