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Mercoledì, 27 Settembre 2023
Colpo al patrimonio di Cosa nostra

Mafia di Partanna Mondello e San Lorenzo, confisca irrevocabile per i beni di Aiello e Puccio

Beni per circa 730 mila euro passano allo Stato. Si tratta di società, parte di una casa, veicoli e rapporti bancari che erano già stati bloccati dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale nel 2018 e nel 2021

Diventano irrevocabili le confische a carico di Epifanio Aiello, 55 anni, e Marcello Puccio, 42 anni, entrambi arrestati nell'ambito dell'operazione Apocalisse, nel giugno 2014, con l'accusa di aver fatto parte delle famiglie mafiose di Partanna Mondello e San Lorenzo. Passano allo Stato beni per complessivi 730 mila euro, di cui circa 530 mila euro che riguardano il patrimonio di Aiello e circa 200 mila euro quello di Puccio.

Le attività d’indagine finalizzate all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali riconducibili ad appartenenti a Cosa nostra, svolte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Palermo, avevano già portato, rispettivamente, nel maggio 2018 e nel gennaio 2021 all’emissione da parte della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, che aveva accolto le richieste della locale Procura della Repubblica, di un provvedimento di confisca di beni. Con i nuovi provvedimenti è stata dichiarata l’irrevocabilità delle confische e l’ingente patrimonio, riconducibile a Cosa nostra, è entrato definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato.

I beni confiscati ad Aiello

Epifanio Aiello, detto "Fanuzzo", avrebbe messo a disposizione del clan di Partanna Mondello le società nella sua disponibilità, riportando una condanna di primo grado ad anni 8 e mesi 8 di reclusione, confermata nei successivi gradi di giudizio. In particolare, il provvedimento di confisca definitiva ha riguardato i seguenti beni: intero capitale sociale, con relativo complesso di beni aziendali della società “CA.VIN.DA S.R.L.”, con sede a Palermo operante nel settore edile; sette rapporti bancari e due veicoli

I beni confiscati a Puccio

Marcello Puccio ritenuto un punto di riferimento, all’interno del clan di San Lorenzo, per la gestione delle estorsioni e dei lavori edili, aveva riportato una condanna di primo grado ad anni 8 e mesi 8 di reclusione, aumentata in appello a 10 anni di reclusione, confermata nel successivo grado di giudizio. Il provvedimento di confisca definitiva ha riguardato i seguenti beni: quota pari a 3/5 di un’abitazione a Palermo e due rapporti bancari.
 

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