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Agente ucciso su ordine di Totò Riina, gli intitolano carcere ad Agrigento

Il penitenziario di contrada Petrusa d'ora in poi si chiamerà casa circondariale Pasquale Di Lorenzo: il sovrintendente della polizia penitenziaria fu ucciso dalla mafia il 13 ottobre del 1992

Fu ucciso su ordine di Totò Riina. E adesso gli intitolano il carcere. Il penitenziario di contrada Petrusa, ad Agrigento, d'ora in poi si chiamerà casa circondariale Pasquale Di Lorenzo. Un'iniziativa per ricordare in eterno il sovrintendente della polizia penitenziaria ucciso dalla mafia il 13 ottobre del 1992.

Secondo quanto è emerso l'omicidio Di Lorenzo sarebbe nato dalla volontà di Cosa nostra di reagire al carcere duro cui venivano sottoposti gli uomini d'onore nei penitenziari di massima sicurezza. Di Lorenzo venne ucciso su ordine della mafia palermitana per dare un segnale preciso. Lo hanno ricostruito i collaboratori di giustizia. 

Totò Riina, che all'epoca era ancora latitante, decise di fare ammazzare un agente di custodia in ogni struttura carceraria, provincia per provincia. Ad Agrigento la scelta cadde su Pasquale Di Lorenzo, tra i più integerrimi in servizio al carcere San Vito, il vecchio monastero che all' epoca fungeva da carcere di Agrigento prima del trasferimento a Petrusa: venne ucciso in contrada Durrueli a Porto Empedocle. A freddarlo furono Alfonso Falzone, oggi collaboratore di giustizia, e Gerlandino Messina.

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