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Mafia, droga e spedizioni punitive a Partinico: la Procura chiede 34 condanne

Il processo in abbreviato nasce dalle operazioni "Gordio" e "Pars iniqua" messe a segno da carabinieri e Dia a luglio dell'anno scorso. Furono arrestate in tutto 81 persone e, secondo l'accusa, un agente penitenziario di Pagliarelli avrebbe consentito a diversi detenuti di comunicare con l'esterno

Spaccio di droga - dalla marijuana coltivata in loco alle grosse partite di hashish e cocaina importate da Lazio e Calabria - ma anche spedizioni punitive e danneggiamenti. Queste sarebbero state le attività principali di cinque bande operative nel mandamento di Partinico che, il 5 luglio dell'anno scorso, erano state bloccate con due blitz, "Gordio" dei carabinieri" e "Pars Iniqua" della Dia: furono messi a segno ben 81 arresti. Adesso la Procura ha chiesto la condanna per 34 imputati che hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato. Altri sono stati invece rinviati a giudizio e il dibattimento è in corso in tribunale.

Secondo l'accusa, il clan avrebbe potuto contare anche su un agente penitenziario, Santo Calandrino, in servizio nel carcere Pagliarelli, che avrebbe fatto da talpa, indicando non solo la presenza di microspie, ma soprattutto consentendo a diversi detenuti di comunicare con l'esterno. In cambio avrebbe ricevuto un capretto per Pasqua, qualche melograno, una cassa d'arance, tre chili e mezzo di ricotta, una tuta e un giubbotto di una squadra di caldio di Partinico e anche il lavaggio della macchina assicurato una volta al mese.

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A capo dei gruppi ci sarebbero stati Michele Vitale, del clan "Fardazza", 54 anni, Michele Casarrubbia, e Gioacchino Guida per i quali il procuratore aggiunto Paolo Guido ed i sostituti Dario Scaletta, Alfredo Gagliardi e Bruno Brucoli hanno chiesto al gup Paolo Magro rispettivamente 15 anni, 18 anni e 20 anni di carcere.

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Per gli altri imputati sono state invocate le seguenti pene: Giuseppe Lombardo 15 anni, Pietro Virga 15 anni, Maria Rita Santamaria 9 anni, Vincenzo Cusumano 15 anni, Antonio Tranchida 9 anni, Giuseppe Accardo 9 anni, Rocco Pesce 15 anni, Rachid Mustafà Madmoune 8 anni, Antonina Vitale 18 anni, Yonuz Sheeshi, detto "Elio", 9 anni, Salvatore Gugliotta 6 anni, Raffaele Guida 18 anni, Massimo Ferrara 18 anni, Maria Guida 16 anni, Savio Coppola 14 anni, Salvatore Coppola (classe 1976) 16 anni, Roberta Pettinato 7 anni, Angelo Cucinella 15 anni, Giovanni Visiello 13 anni, Raffaele Visiello 13 anni, Marco Marcenò 13 anni, Edoardo La Mattina 13 anni, Sebastiano Li Mandri 13 anni, Salvatore Primavera 13 anni, Leonardo Pellitteri 13 anni, Rosario Stallone 13 anni, Stefano Carocci 9 anni, Alessio Antonacci 9 anni, Vincenzo Messina 9 anni, Gianvito Inghilleri 9 anni e mezzo, Riccardo Biagio Sanzone 8 anni.

Nell'inchiesta è coinvolta anche Giusy Vitale, anche lei "Fardazza" e poi collaboratrice di giustizia. Per la Procura avrebbe cercato di avviare dei contatti a Roma, con i Casamonica, per consentire l'acquisto di partite di droga al nipote, Casarrubbia. Durante le perquisizioni in casa sua venne ritrovato un chilo di cocaina.

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