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Giovedì, 18 Aprile 2024
Mafia

"Al 41 bis ma comunica con altri detenuti", sanzionato il boss di Porta Nuova Alessandro D'Ambrogio

Il mafioso, recluso nel carcere di Novara, è stato ammonito dal direttore del penitenziario per i suoi contatti con persone appartenenti ad un diverso gruppo di socialità. Lui però ha sostenuto che si trattasse solo di un saluto e che il provvedimento disciplinare sarebbe stato ingiusto. La Cassazione gli ha dato torto

Punito perché parla con i detenuti appartenenti ad un gruppo di socialità diverso dal suo. E' stato giusto, secondo la Cassazione, l'ammonimento inflitto dal direttore del carcere di Novara al boss di Porta Nuova, Alessandro D'Ambrogio, recluso al 41 bis, dove si è pure laureato in Giurisprudenza. La sanzione disciplinare era stata inflitta il 14 luglio dell'anno scorso.

La sentenza è stata emessa dalla prima sezione della Suprema Corte, presieduta da Stefano Mogini, che ha rigettato il reclamo del mafioso ritenendolo inammissibile e condannandolo a pagare 3 mila euro alla Cassa delle ammende.

Il boss subito dopo l'ammonimento aveva deciso di ricorrere al magistrato di sorveglianza di Novara, contestando la decisione del direttore del carcere: secondo la sua versione, aveva soltanto salutato alcuni detenuti e questo non poteva essere considerato una forma di comunicazione, quindi non vi sarebbe stato alcun illecito disciplinare e la sanzione sarebbe stata illegittima. Tesi che erano state rigettate dal magistrato di sorveglianza il 6 ottobre scorso.

Anche per la Cassazione il reclamo del boss è inammissibile - "per manifesta infondatezza" - in quanto "non è consentito il reclamo al magistrato di sorveglianza in relazione al merito del provvedimento disciplinare, ma solo riguardo ai requisiti di legittimità del potere disciplinare", scrivono i giudici. Da qui la condanna a pagare i 3 mila euro.

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