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Il patto del politico col boss: "Una ventina di voti me li fai avere? Mi stanno aiutando in tutta la città..."

L'intercettazione del 28 maggio captata in corso dei Mille tra Francesco Lombardo, candidato al Consiglio con Fratelli d'Italia, e il boss Vincenzo Vella. Il primo, per ottenere le preferenze, avrebbe promesso un aiuto per questioni di edilizia e urbanistica: "Sono stato sempre a disposizione" e il mafioso: "Quelli nostri tu li prendi..."

"Tu personalmente qualche voto qua lo prendi, tu sì", così rassicurava il mafioso di corso dei Mille, Vincenzo Vella, di fronte alla richiesta di sostegno - per nulla velata - avanzata dal candidato al consiglio comunale in quota Fratelli d'Italia, Francesco Lombardo, geometra, già consigliere a Villabate, che in cambio avrebbe promesso favori nell'ambito dell'edilizia privata e dell'urbanistica: "Io sono in commissione urbanistica... Sono all'edilizia privata, hai capito che appena qua c'è un problema io salto... E tu mi chiami..." e il boss non si imbarazzava a chiedere subito: "Il suolo pubblico te lo puoi sbrigare?". Il dialogo avvenuto tra i due non lontano da una bancarella di frutta e verdura proprio di corso dei Mille, all'altezza di via Monsignor Bacile, lo scorso 28 maggio, come scrive il gip Lirio Conti "è dotato di elevatissima e obiettiva valenza probatoria" ed è per questo che ieri ha disposto il carcere per entrambi gli indagati.

"Mi stanno aiutando ovunque, allo Zen, ovunque!"

Dall'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Bruno Brucoli e Francesca Mazzocco emergono dunque parole molto chiare, ma anche un dato abbastanza inquietante: Lombardo si sarebbe attivato - forse con le stesse modalità - "ovunque", come dice lui stesso, "mi stanno aiutando in tutte le zone di Palermo, ovunque, allo Zen, ovunque!". Chi lo stava aiutando, come e perché è un aspetto che certamente sarà approndito dagli inquirenti. Intanto, la figlia del politico stamattina ha pubblicato un post su Facebook per respingere le accuse a carico di suo padre, rimarcando che sarebbe ancora candidato e "potete andare tutti a votarlo per dimostrare realmente che persona è e che non è come l'hanno definito".

Il gip: "Urgentissime esigenze di tutela di beni primari"

Come nel caso di Pietro Polizzi (candidato con Forza Italia al Consiglio) e arrestato assieme al boss Agostino Sansone pochi giorni fa, ad incastrare Lombardo e Vella è un'intercettazione, ma anche le immagini con cui è stato immortalato l'incontro avvenuto in mezzo alla strada. Grazie anche agli strumenti tecnologici, dunque, la Procura riesce a capire in diretta ciò che accade e ad intervenire prima che sia troppo tardi, anche a poche ore dal voto. Peraltro la richiesta di custodia cautelare per Lombardo e Vella è stata avanzata ed emessa lo stesso giorno - cioè ieri - perché, come scrive il giudice "sussistono urgentissime esigenze di tutela di beni primari in ragione della prossima competizione elettorale del 12 giugno, in assenza di adeguate misure cautelari, difatti, l'esercizio del diritto-dovere del voto in una estesa parte dell'elettorato diverrebbe merce di scambio da assoggettare al condizionamento e all'intimidazione del potere mafioso e dunque sottratto al principio e al metodo democratico".

"Una ventina di voti qua me li raccogliete?"

L'intercettazione è stata captata nell'ambito di più vaste indagini sul mandamento di Ciaculli, di cui fa parte anche il clan di corso dei Mille. Alle 14.40 del 28 maggio, gli inquirenti hanno documentato l'incontro tra gli indagati. Ad un certo punto Lombardo diceva senza mezzi termini: "Qualche voto qua lo prendiamo?" e Vella: "Tu sì, tu personalmente sì". Poi i due facevano riferimento ad un precedente colloquio e alle conseguenze che i consensi destinati ad un altro avrebbero portuto avere sull'elezione di Lombardo, che diceva: "A me non interessa!", ma Vella: "Sale! Prima sale poi vediamo! Che devi vedere! Tu a me avevi detto una cosa..." e Lombardo: "Mi stai dicendo una cosa e io già me la sono dimenticata... Io penso per me" e il boss, pronto: "Io a te". Il politico tornava quindi alla carica: "Noi per ora stiamo lavorando ovunque... me li raccogliete una ventina di voti? Una ventina di voti qua! Minchia, lasciala stare la politica, io sono politico? Io non sono stato sempre qua!" e Vella: "Tu personalmente qualche voto qua lo prendi, penso di sì... Che loro già sono...".

"Ho gli amici, sono sempre stato a disposizione: con un voto si acchiana"

Lombardo poi illustrava ciò che avrebbe potuto offrire in cambio, rimarcando che "per acchianare" anche un solo voto può fare la differenza: "Se salgo io... io sono in commissione urbanistica, all'urbanistica... Sono all'edilizia privata, hai capito che appena qua c'è un problema io salto... E tu mi chiami" e il boss chiedeva: "Sì, il suolo pubblico te lo puoi sbrigare?" e Lombardo: "E certo! Non mi sono messo sempre a disposizione con voialtri a prescindere dalla politica?" e Vella: "Quelli nostri... tutti li prendi". Il politico allora affermava: "Rinforzi quello che sono io là dento... Li conosci! Ho gli amici! Una volta che sono là dentro...". E aggiungeva: "Un voto, Enzo! E poi non vi disturbo più, un voto è importante perché con un voto s'acchiana e con un voto si scinni, quindi... Raccogliere venti voti significa cento voti, perché si contano ad uno ad uno...". Quindi il boss chiedeva: "Quanti ce ne vogliono?" e Lombardo: "Ce ne vogliono da 1.300 a 1.400... stiamo lavorando al mercato" e Vella assicurava: "Li prendi!".

"E' interesse pure vostro..."

Poi Lomardo faceva riferimento al sostegno che avrebbe avuto "in tutte le zone di Palermo": "Ovunque! Ovunque! Mi stanno aiutando in tutte le zone di Palermo, tu lo sai... Ovunque, allo Zen, ovunque!" e Vella garantiva: "Io sono per te sì, per loro no... Non ne voglio sapere... 'Non hanno niente di darmi, non ho niente da dargli'". Il politico chiariva: "A me non interessa, a me interessa la mia persona se io me lo merito mi aiutate, se non me lo merito non mi aiutate... Che poi è interesse pure vostro lascia stare che sono... lui ha... io cosa faccio? Il mio lavoro qual è? Il geometra che funziona ha? Nella commissione urbanistica" e quindi Vella: "Problemi non ce ne sono".

"Questi sono i facsimile, voi siete una sassulata..."

Immancabile poi l'aspetto legato ai "santini" elettorali: "I facsimile - diceva Lombardo - sono quelli miei e un po' te li faccio avere, gli ultimi giorni..." e Vella: "No, noialtri li abbiamo dati tutti, tu mi devi fare avere quelli solo tuoi, così non ci confondiamo, pure da lunedì" e il politico: "Passo lunedì, te li mando con mio nipote... E questi non servono a niente, i cristiani neanche te lo danno... A me interessa la famiglia, voi siete una sassulata". Il dialogo si concludeva con un "ciao sangu, fammi avere le cose lunedì che glieli do", pronunciato da Vella.

Il post della figlia di Lombardo

Intanto, una delle figlie di Lombardo stamattina ha tenuto a difenderlo con un post pubblico su Facebook: "Ciao a tutti, sapete che persona è mio padre - scrive - però meglio rinfrescare le menti, noi non saremo mai e poi mai delle persone così per come avete presentato e definito lui, da sempre persone leali, buone e tutti gli aggettivi positivi che si possano attribuire, e la gente che ci conosce sa che siamo persone oneste. Mio padre ha sempre lavorato in maniera onesta, sta a contatto con tantissime persone ed ha molti amici perché fa parte del suo lavoro ed ha sempre condiviso e lottato per avere un mondo pulito. Tutti i commenti visti fino ad ora - aggiunge - si possono anche risparmiare perché si parla sempre senza sapere e conoscere ma basandosi su quel che si legge senza accertarsi se è verità o no come una massa di pecore. Mio padre e di conseguenza la mia famiglia è stata, è e sarà/saremo sempre persone oneste, leali e sincere. Non affiancateci a qualcosa che non siamo e mai saremo. Prima di parlare e scrivere bisogna pensare e contare tante volte. La giusta verittà verrà fuori!!". E conclude: "Volevo comunicarvi che mio padre è ancora eletto (candidato, ndr) al consiglio comunale di Palermo e che Il 12 giugno potete andare tutti a votarlo per dimostrare realmente che persona è e che non è come l'hanno definito. Papà siamo con te, ti vogliamo bene".

Nella foto in copertina Lombardo nel momento della presentazione delle liste

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