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Mafia, dopo 19 anni di latitanza arrestato a Londra "U prufissuri"

Domenico Rancadore era considerato un esponente di spicco della cosca palermitana, prima al vertice del mandamento di Caccamo e poi in quello di Trabia. Teresi: "Mandato d'arresto europeo chiesto più volte, ma la polizia inglese necessitava precisazioni"

Lo chiamavano "U prufissuri". Catturato dopo 19 anni di latitanza Domenico Rancadore, uno dei boss mafiosi inseriti nell'elenco dei più pericolosi. A catturarlo oltre Manica sono stati gli agenti della polizia britannica che hanno posto fine ad una latitanza iniziata nel 1994. Rancadore è ritenuto responsabile di associazione mafiosa ed estorsione.

Nato 64 anni fa a Palermo, Rancadore è conosciuto anche col soprannome di "U prufissuri" per via della sua attività di docente d'educazione fisica. Pluripregiudicato, il boss viveva a Londra ed è destinatario di un ordine di carcerazione con una pena da 7 anni per associazione mafiosa, estorsione ed altri reati.

Lo slancio alle indagini è stato fornito dalla squadra mobile di Potenza grazie alla collaborazione del Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia.  Secondo alcuni collaboratori di giustizia "U prufissuri" era considerato un pezzo da novanta della cosca palermitana nel mandamento di Caccamo e, in un secondo momento, di Trabia. Rancadore, sposato con una donna di origini inglesi, gestiva un'agenzia di viaggi ed è stato catturato mentre faceva rientro a casa. Inutile si è rivelato un suo tentativo di fuga.

"Più volte abbiamo chiesto il mandato d'arresto europeo per Rancadore, ma la procedura è rimasta inevasa perché le autorità inglesi hanno chiesto chiarimenti sui reati contestati. Nel loro ordinamento non esiste l'associazione mafiosa, quindi venivano richieste precisazione sui cosiddetti reati fine dell'associazione, come le estorsioni o le turbative d'asta", così il procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi ha spiegato l'iter che ha portato all'arresto del boss.

"Alle richieste inglesi - ha poi aggiunto Teresi - abbiamo risposto che Rancadore rispondeva dei "reati fine" in quanto mandante, visto che era capo del mandamento, o beneficiario degli stessi. Non è stato facile convincerli e in un'occasione sono stati riscontrati anche errori materiali, nel mandato d'arresto europeo, poi risolti. A questo punto l'autorità giudiziaria inglese dovrà convalidare l'arresto e solo dopo la convalida si proseguirà con la procedura d'estradizione che è già stata avviata e che porterà alla consegna del boss alle autorità italiane"

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