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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia

"Strangolato e sciolto nell'acido", omicidio Cottone: altro arresto

L'ordinanza di custodia cautelare in carcere ha colpito Giuseppe Comparetto. Le indagini, avvalorate dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno appurato le sue responsabilità sull'omicidio di Cottone, strangolato e sciolto dell'acido

Partecipò all'omicidio di Andrea Cottone, strangolato e sciolto nell'acido. I carabinieri hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Comparetto, 38 anni, già detenuto a seguito dell'operazione "Reset" dello scorso giugno, in quanto coinvolto nell'omicidio del boss villabatese Cottone nel 2002. Fondamentali gli elementi indiziari forniti da alcuni collaboratori di giustizia.

Il provvedimento firmato dal gip NIcola Aiello nasce dalle indagini dei militari, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica e guidate dal procuratore capo Leonardo Agueci, dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dai sostituti procuratori Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli. Le investigazioni hanno permesso di scoprire che Comparetto si fosse trovato assieme ad Ignazio Fontana (41 anni), Onofrio Morreale (49 anni) e Michele Rubino (54), già arrestati per quell'omicidio.

Andrea Cottone-2Andrea Cottone (nella foto a destra), il 6 settembre 1995, era stato arrestato per "associazione di tipo mafioso" in quanto ritenuto capodecina della famiglia mafiosa di Villabate. Nel 1999, dopo la sua scarcerazione, aveva continuato ad essere vicino ai Montalto di Villabate. Già in quel periodo venne chiesta l’autorizzazione alla sua "eliminazione" ai reggenti di quella consorteria, Biagio Picciurro e Salvatore Pitarresi (contrapposti ai Montalto) ma, solo dopo il loro arresto, Bernardo Provenzano diede il consenso all’omicidio.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI - Il 13 novembre 2002, alle ore 12.30, Cottone venne accompagnato presso un ristorante-minigolf di Ficarazzi, apparentemente per discutere con Onofrio Morreale di alcuni furti avvenuti in quel Comune, alcuni ai danni dello stesso Cottone. Da quel giorno, però, si persero le sue tracce. Il successivo 27 novembre 2002, a Termini Imerese, venne rinvenuta la sua auto parcheggiata. Ad attendere Cottone al minigolf, come accertato, c’erano Onofrio Morreale, Ezio Fontana e Michele Rubino e Giuseppe Comparetto.

In quell’occasione il commando avrebbe dovuto eliminare anche la persona che aveva accompagnato Cottone all’appuntamento, che però si salvò solo perché uno dei killer si era accorto della presenza di un testimone. Secondo quanto accertato, Cottone venne strangolato con una cintura e il suo corpo venne sciolto in un deposito di marmi di Bagheria. Nel pomeriggio dello stesso giorno, vennero gettati nel mare di Aspra anche alcuni monili appartenuti alla vittima. Il commando, prima di uccidere Cottone, avrebbe dovuto interrogarlo per sapere se i Montalto avessero intenzioni ostili nei confronti del gruppo contrapposto capeggiato da Nicola Mandalà.

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