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Mafia San Giuseppe Jato

Così il capo dei vigili avvertì il boss di San Giuseppe: "C'è una denuncia, pulisci e io non vedo niente"

Il retroscena dell'inchiesta con cui Giuseppe Orobello, comandante della polizia municipale ormai in pensione è stato sospeso. Avrebbe informato Giuseppe Antonio Bommarito di un esposto per abbandono illecito di rifiuti, suggerendogli anche come fare per evitare conseguenze: "Prendi quattro pale, sistemi e io quando vado non trovo nulla"

Non sarebbe stato l'indagato per mafia a cercare il comandante dei vigili per risolvere una bega, ma - al contrario - sarebbe stato proprio il pubblico ufficiale a contattare il figlio del boss di San Giuseppe Jato per informarlo di una notizia di reato a suo carico e per dargli pure le indicazioni su come procedere senza subire conseguenze. A svelarlo sono le intercettazioni dell'inchiesta "Jato Bet" con la quale i carabinieri stamattina hanno arrestato 9 persone e con cui il capo della polizia municipale, Giuseppe Orobello, ormai in pensione, è stato sospeso dal servizio dal gip Claudia Rosini.

Secondo il procuratore aggiunto Salvatore De Luca ed i sostituti Federica La Chioma e Dario Scaletta, che coordinano l'indagine, Orobello avrebbe informato Giuseppe Antonio Bommarito - finito in carcere con suo padre Giuseppe e suo fratello Calogero - di una denuncia formulata perché, il 7 settembre del 2018, avrebbe abbandonato del materiale di risulta abusivamente per strada. Il vigile sarebbe entrato illecitamente nella banca dati Aci/Pra e avrebbe poi avvertito l'indagato per mafia che avrebbe dovuto fare per forza un controllo, invitandolo dunque a pulire prima del suo sopralluogo.

"Ora stiamo andando a scaricare lo sterro"

Una microspia dei carabinieri avrebbe peraltro intercettato in diretta l'operazione di scarico abusivo dei rifiuti. Calogero Bommarito, infatti, diceva al padre Giuseppe che l'aveva chiamato: "Ora dobbiamo andare a scaricare e poi devo andare da una parte... Ora stiamo andando a scaricare lo sterro...". Il giorno dopo, l'8 settembre di 3 anni fa, Giuseppe Antonio Bommarito avrebbe incontrato Orobello in viale Albachiara, all'altezza dell'abitazione di un suo conoscente. Proprio quest'ultimo avrebbe invitato Bommarito a fermarsi: "Vieni qua, ti deve dire una parola...".

"E' stato quel cretino di Ciccio"

A quel punto "si udiva - scrivono gli inquirenti - il comandante della polizia municipale informare Bommarito che avrebbe dovuto fare un controllo nel luogo in cui precedentemente aveva scaricato abusivamente del materiale edile di risulta, dicendogli: 'Vieni qua, devi sistemare quella cosa... Devi sistemare perché devo venire da sutta'". E aggiungeva: "Siete venuti a scaricare lo sterro... Con la telecamera messa là..." e avrebbe anche indicato chi aveva fatto la denuncia: "E' quel cretino di Ciccio 'impapocchio'... mi fa: 'Il verbale è vostro, la denuncia penale è la vostra, l'avvocato lo dovete andare a prendere voialtri e là... perché non lo buttava nella stradella lo sterro?'".

"Pulite con quattro pale così io lunedì non trovo niente"

Bommarito chiedeva allora al comandante della polizia municipale: "E che dobbiamo fare?" e Orobello suggeriva: "Che dobbiamo fare? Domani fate un salto con quattro pale e io lunedì non vado a trovare niente... Meglio che... però di mattina, l'hai capito? Io ci passo poi e dico: 'Per me doco non c'è niente', mi segui? Occhio vivo!". E precisava: "Se tu mi dici che lunedì non ci avvicini io non ci avvicino manco lunedì, capisci? Secondo me aiu chiffari e non ci posso andare, ci vado martedì, hai capito? Tu dimmi quando ci posso andare". 

"Abbiamo buttato lì e ci sono le fotografie"

Giuseppe Antonio Bommarito riferiva poi la vicenda alla nipote: "Abbiamo buttato dov'è che quello ci ha detto che era da lui, di buttarlo là, minchia ci sono le fotografie ora, ora lo dobbiamo andare a inchianare subito, perché devono andare a fare il sopralluogo i vigili, almeno non vedono niente, dice: 'No, non c'è niente, era là per i fatti suoi...'" e sottolineava: "Ma anzi meno male che l'aveva Pino Orobello e vi ha chiamato, asinnò che c'era multa?".

"Pinuzzo ci fa questa cortesia"

Bommarito parlava della questione anche al fratello: "E' andato a trovare a Giuseppe... E perché non si metteva in movimento pure iddo? Porco Giuda, puttana... Ma se non troviamo a nuddu, domani chiama a Peppe, prendiamo l'escavatore andiamo a 'nchianare e ci fa questa cortesia, un'ora" e aggiungeva: "Quello Pinuzzo mi ha detto: 'Aspetta la chiamata e ci vado, quando mi dici di andarci, ci vado... Io lunedì ho da fare, non ci posso andare' per dire però se tu il più presto lo fai, il più presto possibile lo facciamo, meglio è perché così...".

"Non si può fare più niente"

I due fratelli poi, secondo gli inquirenti, avrebbero ammesso di aver buttato gli scarti edili e si sarebbero pure lamentati: "Nella latata c'aveva lui la cosa? Nca le telecamere sono pure là nello stradone che si girava, dove si gira, che Giuseppe mi ha detto: 'Giriamo qua che doco perché ci buttavano prima l'immondizia e poi ci hanno montato le telecamere là', certo minchia però uno ci va all'idea? Minchia le cose nostre" e "minchia con questo stesso è diventata, mamma mia! Non si può fare più niente completamente!".

"Va bene? Ora cancella tutte cose"

Successivamente avrebbero deciso di ripulire, chiamando un escavatorista. E poi avrebbero deciso di segnalare la cosa a Orobello: "Gli faccio le fotografie passo da Pinuzzo, non gliele devi mandare... Faccio le fotografie io passo da Pinuzzo e gli dico: 'Pino, va bene così? Vedi di non rompermi i coglioni e cancellare tutte cose'". E "gli dici a Pinuzzo che è stato tutto pulito, stu pezzo di carabiniere".

"L'hanno nel sangue di fare i carabinieri"

Ritornavano proprio su chi aveva denunciato: "Gli ha fatto le fotografie e le ha mandate su Whatsapp e dice: 'Pino vedi com'è' quello magari guardava e ha visto qualche numero di targa, ha fatto la visura, minchia 'Bommarito Giuseppe Antonio, aspetta che l'avviso!'. Minchia proprio, l'hanno nel sangue le persone di fare i carabinieri! Nel sangue!".

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