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Il blitz contro il clan di Pagliarelli, dopo la convalida resta in carcere solo il boss Calvaruso

Il gip Piergiorgio Morosini ha concesso i domiciliari ad altri tre indagati, compreso Giovanni Caruso che però è già in isolamento nella sua abitazione perché ha il Covid. Il giudice ha invece disposto la scarcerazione di Giovanni Spanò, non ravvisando a suo carico i gravi indizi di colpevolezza

L'unico a restare in carcere è il boss di Pagliarelli Giuseppe Calvaruso, mentre per gli altri indagati - fermati il giorno di Pasqua con l'operazione "Brevis" - il gip Piergiorgio Morosini ha disposto i domiciliari e, in un caso, quello di Giovanni Spanò (difeso dall'avvocato Filippo De Luca), la liberazione, perché non ha ravvisato i gravi indizi di colpevolezza a suo carico.

Nello specifico, il giudice ha concesso gli arresti in casa a Silvestre Maniscalco (difeso dall'avvocato Debora Speciale), Francesco Paolo Bagnasco, che è l'unico ad essersi avvalso della facoltà di non rispondere, ma anche a Giovanni Caruso, presunto braccio destro di Calvaruso, che tuttavia è già in isolamento nella sua abitazione del Villaggio Santa Rosalia perché ha il Covid.

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Calvaruso, che dall'8 marzo dell'anno scorso si era trasferito in Brasile, è stato bloccato dai carbanieri domenica appena atterrato a Punta Raisi. Secondo il procuratore aggiunto Salvatore De Luca ed i sostituti Federica La Chioma e Dario Scaletta, avrebbe preso il posto di Settimo Mineo a capo del mandamento di Pagliarelli, dopo l'arresto del vecchio boss a dicembre del 2018, con il blitz "Cupola 2.0". Inoltre avrebbe gestito in modo occulto anche il ristorante "Carlo V" di piazza Bologni e la "Edil Professional srls".

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