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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mafia San Giuseppe Jato

Mafia, retata nel mandamento di San Giuseppe Jato: sedici arresti

Circa cento carabinieri sono entrati in azione all'alba per bloccare boss e gregari, battendo palmo a palmo anche i territori di San Cipirello e Monreale. Registrato lo scontro (anche violento) tra vecchie e nuove generazioni

Retata antimafia all’alba nel mandamento di San Giuseppe Jato. Circa cento carabinieri sono entrati in azione, con l'ausilio di unità cinofile ed elicotteri, anche nei territori di San Cipirello e Monreale per arrestare boss e gregari. Sedici le persone finite in manette (LEGGI I NOMI). Durante le indagini dell'operazione denominata "Monte Reale", coordinata dalla Dda di Palermo, è stata registrata in diretta una violenta reazione da parte dei nuovi vertici nei confronti dei vecchi, accusati di avere violato ripetutamente le regole di Cosa nostra.

"Volevano scannarlo in bagno...": LE INTERCETTAZIONI/VIDEO

L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Guglielmo Nicastro al culmine di indagini coordinate dai sostituti procuratori della Dda Francesco Del Bene, Siro De Flammineis e Amelia Luise. Per i magistrati, dopo la cattura del vecchio reggente, Gregorio Agrigento, il ruolo era passato a Ignazio Bruno, giovane in piena ascesa, intorno al quale si erano create delle divisioni all'interno del clan. Soprattutto tra la vecchia e la nuova guardia.

Mafia, blitz dei carabinieri - le foto degli arrestati

Dalle indagini, inoltre, è emerso come Cosa nostra investa in coltivazioni di marijuana per rimpinguare le proprie casse. Uno strumento di approvvigionamento di denaro che consente alla criminalità organizzata di far fronte alla crisi del racket, con sempre più imprenditori non disposti più a pagare il pizzo.

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