Appalti, scommesse e pizzo: undici arresti per mafia tra Noce e Cruillas
Oltre 100 gli agenti della Squadra Mobile in campo questa notte per l'operazione "Padronanza". Nove indagati in carcere e due ai domiciliari per associazione mafiosa, concorso esterno, estorsione e trasferimento fraudolento di valori
Appalti, compravendite di terreni, scommesse ed estorsioni. Questi i campi d'interesse della criminalità organizzata che affidava i propri business a uomini di fiducia, in questo caso delle famiglie della Noce e di Cruillas. Sono circa un centinaio gli agenti di polizia della Squadra Mobile che questa mattina hanno eseguito 11 arresti sulla scorta di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Palermo. Nove vanno in carcere, due ai domiciliari. Sono accusati a vario titolo dei reati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di valori aggravato e altro ancora.
I nomi degli arrestati
Dalle indagini della polizia è emersa "una radiografia del mandamento mafioso della Noce - si legge in una nota - e l’allarmante quadro di una organizzazione mafiosa cittadina sempre 'vitale' e pronta a intessere rapporti illeciti pur di raggiungere il profitto economico. Nella geografia dei mandamenti quello della Noce è stato sempre uno snodo strategico per gli interessi economici di Cosa nostra e studiarne le dinamiche è servito agli agenti per ragionare anche sulla capacità di riassetto dell’intera organizzazione mafiosa".
"Se ritenete, un regalino al 'paese' glielo fate": le intecettazioni
Il lavoro della Squadra Mobile, ricostruiscono ancora gli investigatori, è servito a fare luce sugli equilibri tra le due famiglie mafiose e a registrare una strutturata spartizione di compiti, con deleghe affidate a uomini di fiducia in relazione a diversi campi di interesse economico: appalti, compravendite di terreni, scommesse on line ed estorsioni.
"E’ stato accertato che esponenti del mandamento della Noce - concludono dalla polizia - abbiano avuto contatti con omologhi di altre strutture mandamentali in un periodo storico, quale è stato per Cosa nostra quello del 2018, in cui per la prima volta dopo decenni era tornata a riunirsi la commissione provinciale. Alla luce di tali contatti, è plausibile che anche esponenti di tale mandamento siano stati coinvolti in quell’importante progetto, riservato solo ai più autorevoli esponenti di cosa nostra palermitana, volto alla riorganizzazione della consorteria criminale".