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I retroscena / Noce

Alla Noce troppi ladri d'auto e nelle case, il disappunto del boss: "Ora li dobbiamo annagghiare"

Le intercettazioni dell'operazione "Intero mandamento". Guglielmo Ficarra, finito in carcere con altre otto persone, avrebbe gestito l'ordine pubblico a modo suo: "Ci mandiamo due picciotti, perché questi se non gli dice niente..."

"Ce n'è assai qua, ci sono tutti quelli che rubano macchine, pure quelli che fanno anche le macchinette...", senza contare quelli che svaligiano appartamenti e che arrivano quasi ad "affogare una vecchietta per scipparle la fede dentro casa". Ladruncoli, cani sciolti, che Guglielmo Ficarra non avrebbe voluto vedere circolare alla Noce, dove avrebbe dovuto assicurare l'ordine di Cosa nostra: "Lo andiamo a prendere - diceva riferendosi ad uno dei ladri - gli mando due picciotti e glielo faccio andare a prendere o lo vai a prendere tu... Perché questi una volta che non gli dici niente, a poco a poco a poco questi va a finire che...".

Il retroscena emerge dall'inchiesta "Intero mandamento" - coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Dario Scaletta e Giovanni Antoci - che ieri ha portato all'arresto di Ficarra, ma anche del boss Giancarlo Seidita e di altre 7 persone. Nell'ordinanza del gip Alfredo Montalto viene fuori la preoccupazione dell'indagato per alcuni furti commessi nel quartiere.

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"Bisogna annagghiare la persona..."

Ficarra, tra giugno e luglio 2019, veniva informato della sottrazione di un'auto e anche di un'incursione in un appartamento. Nel primo caso il mafioso avrebbe ordinato di ritrovare il mezzo rubato, sottolineando di essersi già occupato di casi simili: "Bisogna annagghiare la persona... Ora io glielo mando ma non è facile che io lo vado ad annagghiare... Questi innanzitutto escono tutti la sera, ora ultimamente non se la sono portati l'auto dal centro commerciale... E si è trovata, ma non è che... abbili... io me la sono rientrata, non poterlo annagghiare, tutto il pomeriggio, non ce n'era uno in giro poi a forza di girare, girare con un ragazzino, l'ho presa e ma la sono portata. E' così, per questo ti ho detto 'se non giri, non conviene poi' perché si buttano nelle traverse...".

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"Hanno fatto un appartamento da questa parte..."

Altrettanto disappunto veniva manifestato da Ficarra per il furto in appartamento, avvenuto il 21 luglio dell'anno scorso. Ne parlava con il suo sottoposto Angelo De Stefano, arrestato anche lui ieri. Al boss veniva riferito: "Minchia dice che ieri hanno fatto un appartamento da questa parte, nel cognato di quello con il lapino, quello alto... A suo cognato, dicono che è venuta anche la scientifica perché diciamo che si è tagliato tutto dentro, forse per rompere il vetro, non è riuscito a portarsi niente...".

"Una volta stava affogando una vecchietta per scipparle la fede..."

Ficarra chiedeva informazioni: "Vabbè si vede che c'è una squadra per ora che scende qua, lo sai chi è?" e l'altro: "Certo che lo so, quello che fu qua pure lui è stato, il figlio di... quello che è morto! Di nuovo questo attaccò", un altro uomo aggiungeva: "Di nuovo questo? Vuol dire dopo i soldi che gli sono entrati... se li è fottuti tutti già?". L'altro aggiungeva: "Dice che si è tagliato tutto per spaccare il vetro". Riprendeva Ficarra: "Chi è questo figlio di... Io non li conosco, dove se la fa questo?" e uno degli interlocutori raccontava: "Una volta sai che ha fatto? Mentre lavoravo è salito pure qua, da lei mentre dormiva, ho sentito buttare voci e ho visto scappare lui dal portone... E' conosciuto, tutta questa zona se l'è fatta lui! Ha cominciato di nuovo... Lui se la fa verso la via Corciferi, con i ragazzi. Minchia vedi che una volta stava affogando una persona, una volta ha preso tre anni, due anni... una persona, una vecchietta per scipparle la fede dentro casa quella volta è uscito sul giornale".

"Lo andiamo a prendere, mandiamo due picciotti"

Ficarra parlava poi della questione con De Stefano: "Io devo capire chi è questo... Voglio vedere pure dove se la fa. Lo andiamo a prendere, gli mando due picciotti e glielo faccio andare a prendere o lo vai a prendere tu... Perché questi una volta che non gli dici niente... A poco a poco a poco questi va a finire che..." e De Stefano rimarcava: "E nel frattempo succede che qua uno si deve quartiare, qua loro appena... già quelli fanno i primi piani...". Il boss chiosava: "Io dico una volta se ne vanno a muzzo, non te ne frega niente... Ora vedo se riesco ad annagghiare pure quelli di là sotto... Ce n'è assai qua, ci sono tutti quelli che rubano macchine, pure quelli che fanno anche le macchinette...".

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