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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia

L'inchiesta contro i boss dell'Acquasanta, tornano liberi 15 dei 90 arrestati

In questi giorni il tribunale del Riesame ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare per numerosi indagati che il 12 maggio erano finiti tra carcere e domiciliari nell'ambito dell'operazione della guardia di finanza "Mani in pasta"

Sono 15 in tutto gli arrestati nella maxioperazione "Mani in pasta" contro il clan dell'Acquasanta del 12 maggio che ad oggi sono tornati liberi su disposizione del tribunale del Riesame, che ha accolto i loro ricorsi.

Gli ultimi in ordine di tempo per i quali i giudici hanno deciso di annullare l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Piergiorgio Morosini sono Giuseppe Patuzzo (difeso dall'avvocato Nunzia De Luca) e l'imprenditore, nonché ex concorrente milanese del "Grande Fratello", Daniele Santoianni (difeso dagli avvocati Marcello Montalbano e Giampiero Biancolella). Nei giorni scorsi sono tornati invece liberi i fratelli Giuseppe e Nicolò Todaro Bruno (assistiti dagli avvocati Enrico Sanseverino e Alberto Sbacchi) dell'omonima impresa che lavora all'interno dei Cantieri navali, Francesco Charles Fabio e la figlia Laura (difesi dall'avvocato Tommaso De Lisi), ma anche Giovanni Giannusa, Giuseppe Salamone e Mauro Parussari, così come Salvatore Barrale, Giuseppe Davide Pizzo, Rosolino Ruvolo (assistito dall'avvocato Giuseppe Avarello), Massimo Tarantino (difeso dall'avvocato Riccardo Bellotta), Giulio Mutolo e Domenico Zanca.

L'inchiesta della guardia di finanza che ha smantellato la cosca controllata dai fratelli Fontana e rivelato tutto una serie di affari in cui i boss avrebbero avuto interessi, compreso lo smercio di orologi di lusso, è coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dei sostituti Amelia Luise e Dario Scaletta. Il 12 maggio erano state arrestate ben 90 persone.
 

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