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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia

Mafia, arrestato "u dutturi" Giuseppe Guttadauro insieme al figlio

L'ex primario del Civico era stato già coinvolto in passato nell'inchiesta sulle talpe alla Dda in cui fu indagato Totò Cuffaro. Gli affari per far arrivare il carico di droga dal Sud America

I carabinieri del Ros hanno arrestato a Palermo Giuseppe Guttadauro, detto "il dottore", già primario dell'ospedale Civico, coinvolto in passato nell'inchiesta sulle talpe alla Dda in cui fu indagato l'ex presidente della Regione Totò Cuffaro, e il figlio Mario Carlo. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Palermo.

Le intercettazioni: "A Palermo mi interessa il fumo" | Video

Giuseppe Guttadauro (per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari) e il figlio Mario Carlo (finito in carcere), sono accusati di associazione di tipo mafioso. Ai due viene contestata l'appartenenza alla famiglia di Cosa nostra di Palermo-Roccella (inserita nel mandamento di Brancaccio-Ciaculli) e l'intervento sulle più significative dinamiche del mandamento mafioso di Villabate- Bagheria.

Nell'ambito della stessa indagine sono indagati, ma non destinatari di provvedimenti cautelari, altri palermitani, tre dei quali sono considerati affiliati alla famiglia di Palermo-Roccella e due, in concorso con Mario Carlo Guttadauro, di lesioni aggravate

I carabinieri del Ros sono entrati in azione con il supporto di quelli del Comando provinciale di Palermo e dello Squadrone Cacciatori Sicilia. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo hanno documentato le attività messe in atto da Giuseppe Guttadauro, già tratto in arresto il 22 maggio 2002 nell’operazione “Ghiaccio” e fratello di Filippo Guttadauro, quest’ultimo cognato del latitante Matteo Messina Denaro.

"Dalle investigazioni - spiegano dal comando dei carabinieri - è emerso che Giuseppe Guttadauro, stabilitosi a Roma dopo la scarcerazione avvenuta il 2 marzo 2012, avrebbe mantenuto i contatti con l’organizzazione mafiosa di riferimento anche attraverso il figlio Mario Carlo. E' stato tra le altre cose documentato l’intervento di Giuseppe Guttadauro – delegato per l’esecuzione al figlio Mario Carlo – per risolvere i contrasti che erano sorti a Palermo in ordine all’esecuzione di lavori che dovevano essere realizzati in una importante struttura industriale sita nella zona di Brancaccio. Le intercettazioni hanno inoltre rivelato le aspre critiche mosse dal “dottore” alle nuove generazioni di mafiosi, innescate dalla notizia della collaborazione con la giustizia di Francesco Colletti e la preoccupazione per le dichiarazioni di Filippo Bisconti, nonché l’esigenza, rappresentata apertamente al figlio, di “evolversi” pur rimanendo ancorati ai principi di Cosa nostra".

Il "dottore" sarebbe pure intervenuto per regolare l’attività di traffico di stupefacenti condotta da un pregiudicato bagherese ed i rapporti di quest’ultimo con i vertici pro-tempore della famiglia mafiosa di Bagheria. Inoltre, avrebbe progettato un traffico di stupefacenti con l’estero, finanziato dai sodali palermitani, avvalendosi di un uomo albanese per trovare hashish e prevedendo, contestualmente, un canale per l’approvvigionamento di cocaina dal Sud America. In quest'ambito, avrebbe avuto un ruolo anche un assistente di volo, in documentati rapporti con Guttadauro, che avrebbe dovuto trasportare 300 mila euro in Brasile nel momento in cui il carico di droga dal Sud America fosse arrivato in Olanda.

Altro dato emerso dalle investigazioni è stata la “considerazione” goduta in determinati ambienti della Capitale da Giuseppe Guttadauro al quale sarebbe stato richiesto di intervenire - dietro la promessa di un lauto compenso - per la soluzione di un contenzioso dell’ammontare di 16 milioni di euro che una facoltosa donna romana aveva con un istituto bancario. Guttadauro non avrebbe esitato a prospettare, in caso di esito poco efficace del proprio intervento, di passare alle vie di fatto, incaricando qualcuno di malmenare coloro che riteneva stessero ostacolando la soluzione della vicenda. Sono state, infine, ricostruite le motivazioni di un pestaggio, che altri due indagati - su ordine di Mario Carlo Guttadauro - avrebbero portato a termine il 25 ottobre 2016 nei confronti di un giovane palermitano, reo di aver accusato il giovane Guttadauro di condotte ritenute "inopportune".

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