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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia Monreale

Sventò una rapina allo "scaro" e la mafia lo uccise per vendetta: ricordato il carabiniere Rosario Giaccone

Il militare arruolato come ausiliario intervenne il 17 giugno 1980 nel mercato ortofrutticolo e ammazzò uno dei banditi. Nel 1986, quando ormai era in congedo, fu eliminato mentre era nella sua auto all'Albergheria. La cerimonia commemorativa nel cimitero di Monreale

Era intervenuto per sventare una rapina all'interno del mercato ortofrutticolo e, il 17 giugno 1980, uccise uno dei banditi. Un intervento che Rosario Pietro Giaccone, carabiniere in servizio alla Stazione Falde, pagò poi a sua volta con la vita esattamente 6 anni e 5 mesi dopo, il 17 novembre 1986, quando ormai era in congedo: mentre stava guidando la sua macchina in via Verga, all'Albergheria, venne infatti avvicinato da tre killer che gli spararono senza lasciargli scampo. Stamattina, in occasione del trentaseiesimo anniversario dell'omicidio si è svolta una cerimonia nel cimitero di Monreale.

Giaccone si era arruolato nell'Arma come ausiliario ed era stato in servizio tra il 1979 e il 1980. Aveva bloccato il colpo allo "scaro" assieme ad un collega. Le indagini sulla sua uccisione consentirono poi di accertare che il delitto era riconducibile al clan mafioso del centro storico ed era stato organizzato per vendicare il rapinatore ammazzato oltre 6 anni prima.

Il 13 aprile del 2006 Giaccone è stato insignito della Medaglia d'Oro al merito civile "alla memoria" perché da "giovane carabiniere in congedo, veniva barbaramente crivellato da colpi d'arma da fuoco in un vile agguato, riconducibile ad una vendetta perpetrata nei suoi confronti da una famiglia mafiosa. Fulgido esempio di elette virtù civiche ed elevato spirito di servizio".

Alla cerimonia di stamattina hanno preso parte, oltre ai famigliari di Giaccone, anche il comandante del Gruppo carabinieri di Monreale, Giulio Modesti, il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, insieme ad altre autorità civili e militari.

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