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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mafia

Mafia, ex direttore di sala del Teatro Massimo rivela: "C'è una talpa in tribunale"

Colpo di scena: Alfredo Giordano, arrestato nel marzo dello scorso anno, ha deciso di iniziare a collaborare con i magistrati. Starebbe raccontando i segreti dei boss di Santa Maria di Gesù

Alfredo Giordano, il direttore di sala del Teatro Massimo arrestato dai carabinieri nell'ambito dell'operazione "Brasca. Quattro.zero", a distanza di otto mesi dall'arresto, con l'accusa di associazione mafiosa, ha chiesto di parlare con il magistrato che conduce l'inchiesta, Sergio Demontis. "Sono pentito e intendo collaborare con la giustizia", avrebbe rivelato. E adesso starebbe raccontando gli ultimi segreti di Cosa nostra.

Giordano era finito nei guai nel marzo dello scorso anno. Subito dopo l'arresto era stato sospeso dal Teatro Massimo. Per lui l'accusa è di associazione mafiosa. Secondo quanto si legge nell'ordinanza avrebbe "fatto parte della famiglia di Santa Maria di Gesù intervenendo tra l'altro nelle dinamiche interne allo stesso sodalizio, partecipando a incontri e riunioni con altri affiliati in libertà". Adesso Giordano vuota il sacco. E ai magistrati avrebbe confidato che i boss di Santa Maria di Gesù 'nasconderebbero' una talpa in tribunale, che qualche mese fa aveva promesso il dissequestro di alcuni beni.

Le dichiarazioni di Giordano ruoterebbero attorno al ruolo di un immobiliarista che vantava "amicizie" in tribunale, con "un giudice donna". Giordano non fa alcun nome ma avrebbe svelato alcuni affari di Cosa nostra, pentendosi della sua condotta mafiosa. Ma per la procura l'ex direttore di sala non ha ancora detto tutto quello che sa, per questa ragione resta in carcere, con lo status di dichiarante.

Il procuratore Franco Lo Voi aveva definito nei mesi scorsi quella di Giordano una "partecipazione (a Cosa nostra) consapevole, convinta, addirittura rivendicata. Avrebbe anche fornito supporto a latitanti facendosi portatore presso l'organizzazione criminale di appartenenza delle richiesta di sostegno da parte di soggetti candidati in consultazioni elettorali".

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