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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Mafia e scommesse, torna libero un indagato di 88 anni: "Non ha ripulito i soldi dei boss"

Il tribunale del Riesame ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare a carico di Giuseppe Rubino, finito ai domiciliari a giugno scorso con l'operazione "All in". Secondo la Procura, i clan avrebbero messo su un giro di affari da cento milioni di euro

A 88 anni era finito agli arresti domiciliari a giugno scorso nell'ambito dell'operazione "All in" della guardia di finanza, legata agli affari milionari dei boss nel settore delle scommesse. Adesso per Giuseppe Rubino il tribunale del Riesame ha disposto la liberazione, annullando l'ordinanza di custodia cautelare.

I giudici hanno accolto le tesi dell'avvocato Debora Speciale, che difende l'anziano indagato, in seguito ad un annullamento con rinvio da parte della Cassazione. Secondo la Procura, Rubino, padre di Salvatore, arrestato anche lui nella stessa operazione, avrebbe ripulito il denaro sporco investito dai boss nelle società di gioco soprattutto online, tra cui anche quella di suo figlio.

Contro l'anziano ci sono una serie di intercettazioni, ma la difesa ha chiarito che mentre parlava l'indagato avrebbe fatto riferimento a fatti del 2006 e non del 2018, come contestato dalla Procura. Proprio per questo motivo la Suprema Corte aveva deciso di rinviare la questione per un nuovo vaglio al Riesame.

In questa sede, la Procura ha sostenuto che il figlio dell'indagato gestisse già una delle società specializzate nelle scommesse nel 2007 e che già all'epoca avrebbe operato per conto di mafiosi. Tuttavia l'impresa sarebbe stata in realtà avviata nel 2011. Per i giudici, quindi, non vi sarebbe la prova che Giuseppe Rubino abbia riciclato denaro e da qui l'annullamento dell'ordinanza e la scarcerazione.

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