Mafia e droga, sequestro beni da due milioni tra Palermo e Trapani
Coinvolto un anziano di Vicari, arrestato l'anno scorso per associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina ed hashish, e un uomo di Altofonte legato alla famiglia mafiosa del piccolo centro
I finanzieri del Gico di Palermo hanno eseguito, su disposizione delle sezioni Misure di prevenzione dei tribunali di Trapani e Palermo, sequestri di aziende, beni immobili, terreni e disponibilità finanziarie, del valore complessivo di circa 2 milioni di euro.
Coinvolto un settantaduenne di Vicari, arrestato nel maggio 2012 per associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina ed hashish con l'accusa di essersi associato tra il 2006 ed il 2007, con numerose persone, tra cui anche un trafficante napoletano, per acquistare e rivendere ingenti quantitativi di droga.
Beni sono stati sequestrati anche ad un quarantaseienne di Altofonte, legato alla famiglia mafiosa del piccolo centro, condannato nel 2011 a otto anni di reclusione per associazione mafiosa, con l'accusa di avere favorito la latitanza del boss Domenico Raccuglia.
Infine i provvedimenti hanno interessato un cinquantacinquenne di Campobello di Mazara, arrestato nel 2010 per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina tra Italia e Colombia e Perù, anche per mezzo di società di import-export di copertura con basi nei principali porti europei.
Nel dettaglio, i sigilli sono stati apposti a tre imprese edili, due ditte specializzate nella lavorazione del marmo, una villetta, tre appartamenti e due terreni di Altofonte, un limoneto a Palermo, numerosi trattori e rimorchi stradali, autoveicoli, conti correnti e depositi di risparmio.