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Cronaca Uditore-Passo di Rigano

Il ritorno degli "scappati" e gli affari dei boss con droga e slot, chieste 23 condanne

Il processo in abbreviato è quello nato dall'operazione "New Connection" in cui erano riemersi i legami tra mafiosi palermitani e americani. La Procura invoca 20 anni di carcere per il capo del clan di Passo di Rigano, Tommaso Inzerillo

Il ritorno degli "scappati" e i contatti costanti con la mafia di New York, ma anche gli affari con slot, pizzo e droga, i summit organizzati su un gommone in mezzo al mare di Mondello per evitare le intercettazioni. Sono alcuni dei punti centrali dell'inchiesta "New Connection" che, a luglio dell'anno scorso, aveva portato a 19 arresti, tra cui quelli dei boss di Passo di Rigano Tommaso e Franco Inzerillo. Adesso la Procura ha chiesto al gup Elisabetta Stampacchia la condanna di 23 imputati che hanno scelto il rito abbreviato.

Nello specifico, le pene più alte invocate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca ed i sostituti Amelia Luise e Giovanni Antoci, che hanno coordinato l'indagine, sono i 20 anni di carcere a testa proprio per Tommaso Inzerillo e per Giovanni Buscemi, che di anni in cella ne ha già trascorsi parecchi per mafia e per l'omicidio di Giovanni Giordano, di cui aveva anche sciolto il corpo nell'acido. Inaspettatamente, però, l'ergastolo era stato convertito in 30 anni di reclusione e, nel 2018, Buscemi era tornato libero. Ma per poco, visto che era stato nuovamente arrestato con "New Connection".

La Procura ha poi chiesto 14 anni e 8 mesi per Giuseppe Sansone, 14 anni 2 mesi e 20 giorni per Alessandro Mannino, 14 anni per Antonino Fanara, 12 anni a testa per Benedetto Gabriele Militello e Giuseppe Spatola, genero di Tommaso Inzerillo. Proprio lui, nelle intercettazioni, sosteneva di dover insegnare a sparare a suo figlio di appena 2 anni: "Appena ha la forza nel dito - diceva - prende e cafudda". Una volontà che l'imputato aveva espresso peraltro nel giorno dell'anniversario della strage di Capaci, il 23 maggio del 2018.

L'accusa ha invocato 10 anni ciascuno per altri quattro imputati: Santo Cipriano, Antonio Di Maggio, Francesco Inzerillo e Giuseppe Lo Cascio. Pene molto più lievi sono state richieste infine per Giovanni Buccheri e Veronica Cascavilla (2 anni e 4 mesi a testa), per il titolare di "La Rosa Sport", Tommaso La Rosa (2 anni e 2 mesi) e per Paolina Argano, Alfredo Bonanno, Maurizio Ferdico, Antonino Intravaia, Salvatore Lapi, Alessandra Mannino, Fabio Orlando, Rosalia Purpura e Giovanni Sirchia (2 anni ciascuno).

Blitz "New connection" - le intercettazioni

Il negozio di aricoli sportivi di La Rosa, secondo la Procura, avrebbe dovuto essere trasformato in una grande sala scommesse. E Spatola ragionava in grande, immaginando un "posto all'americana, un casinò texano, una cosa di poker e tutte macchinette", una sala slot "con la tessera e con 40 televisioni, che come sta venendo non ce ne sono a Palermo", una "cosa spettacolare". Il genero di Tommaso Inzerillo aveva programmi ambiziosi anche per l'inaugurazione: avrebbe voluto "sushi, ostriche, modelle, Anna Falchi, Mara Venier, Belen, vediamo chi possiamo annagghiare".

Un'altra decina di imputati, che hanno deciso di fare il dibattimento, sono già stati rinviati a giudizio nei mesi scorsi dal giudice. Per loro il processo inizierà in tribunale a dicembre. L'estate scorsa, quando si era aperta l'udienza preliminare, il difensore di un imputato aveva rilevato che la Procura non aveva rispettato i termini per la notifica della richiesta di rinvio a giudizio, anticipata di tre giorni. Un elemento che aveva riportato tutto alla fase delle indagini preliminari. Qualcuno aveva sollevato il rischio di scarcerazioni per gli imputati, ma i margini erano ampi e infatti la Procura non solo ha rifatto tutti gli atti in tempo, ma ha anche proceduto alla requisitoria.

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