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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cinisi

Aeroporto, pericolo di infiltrazioni criminali: l'Antimafia ascolterà Giambrone

La commissione regionale vuole vederci chiaro. Dopo avere ascoltato Fabrizio Ferrandelli, che ha presentato ai deputati una relazione sul caso Gesap, ha deciso di chiamare in causa il presidente dell'aeroporto "Falcone-Borsellino"

Si addensano sospetti su Punta Raisi. La commissione regionale Antimafia vuole vederci chiaro. Dopo avere ascoltato stamattina Fabrizio Ferrandelli, che ha presentato ai deputati una relazione sul caso Gesap, ha deciso di indagare. L'ex senatore Fabio Giambrone, presidente dell'aeroporto "Falcone-Borsellino", sarà ascoltato in audizione dalla Commissione regionale Antimafia. La decisione è stata presa all'unanimità nella seduta di questa mattina, presieduta da Nello Musumeci.

"Dopo avere ascoltato anche gli interventi dei componenti Toto Cordaro, Piero Alongi, Salvatore Lentini, Giorgio Ciaccio e Antonio Malafarina, la Commissione - dice Musumeci - ha deciso di aprire un'istruttoria sulla vicenda legata alla situazione gestionale dello scalo palermitano, per accertare - nel rispetto del lavoro già avviato dalla magistratura - se e quali fenomeni di cattiva amministrazione si siano manifestati da parte della Gesap, società che, lo ricordo, è partecipata dal Comune e dalla Provincia di Palermo. Ci interessa inoltre fare luce su possibili infiltrazioni di ambienti criminali o mafiosi negli appalti per i lavori di ammodernamento dello scalo".

L’aeroporto Falcone-Borsellino proprio negli scorsi giorni è stato passato ai raggi x per timore di infiltrazioni mafiose negli appalti banditi per i lavori all’interno dello scalo. Per questo due settimane fa la Dia ha effettuato un’ispezione all’interno dei cantieri per la realizzazione del nuovo “curb” (spesa prevista 2 milioni di euro) e per la costruzione di un edificio servizi per l’aeroporto (spesa prevista oltre 13 milioni di euro). Il controllo della Dia è stato effettuato in sinergia con il “Gruppo Interforze” istituito presso l’ufficio territoriale di Palermo composto da polizia, carabinieri, guardia di finanza, ispettorato del lavoro e provveditorato ed è stato coordinato da un Funzionario della Prefettura.

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