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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Bambino picchiato e drogato in casa La mamma: “Non sono un mostro”

La donna, 25 anni e tre figli avuti da tre diversi compagni, è stata rifiutata da tutti i componenti della sua famiglia e ora grida la sua innocenza attraverso il suo avvocato Giovanni Norrito

Continua a gridare la sua innocenza la mamma del piccolo Samuele il piccolo di 18 mesi ricoverato da sabato all'Ospedale dei Bambini per un overdose di cocaina. "Non pensa che a Samuele, - ha dichiarato a Repubblica.it l'avvocato Giovanni Norrito riferendosi alla madre - prega perchè si salvi, perchè venga fatta giustizia, prima di tutto per lui e poi anche per lei". Il bambino lotta ancora per la vita all'ospedale dei Bambini di Palermo e ha ustioni e lividi sul corpo.

La donna, 25 anni e tre figli avuti da tre diversi compagni è stata rifiutata da tutti i componenti della sua famiglia dopo che il gip le aveva concesso i domiciliari e si trova al momento in carcere. Attraverso il suo legale proclama ancora una volta la propria estraneità ai fatti: “Mi ripete di essere innocente, - continua Norrito - di non sapersi spiegare tutta questa vicenda, di non aver mai picchiato i suoi figli, di essere tormentata all'idea di sapere il più piccolo in fin di vita e di essere dipinta come un mostro. Lei che per i suoi tre bambini ha fatto mille sacrifici. Che ha trascorso la sua vita in un contesto degradato, ma non senza coraggio e dignità".

Infine, in merito alla dinamica dei fatti l’avvocato riferisce altre dichiarazioni della donna: "Samuele è caduto da un seggiolone, procurandosi un livido alla fronte. Se quel seggiolone non è stato ritrovato è perchè lei stessa l'ha buttato: era pericoloso per Samuele ed anche per l'altro bimbo di due anni e mezzo, che spesso ci si arrampicava. Quella mattina, alle 6, il suo compagno l'ha svegliata dicendole che Samuele respirava male. Ha provato a fargli l'aerosol e quando ha visto che non migliorava è corsa all'ospedale".

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