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Cronaca

Inneggiò all'eutanasia per i randagi, adesso è presidente dell'Ordine dei veterinari: polemica

Luigi Zumbo nel 2015 era finito nell'occhio del ciclone per un'invettiva contro alcuni cani randagi lanciata dal suo profilo Facebook. Gli animalisti: "Chiediamo che vengano immediatamente presi provvedimenti"

Elezioni con polemica all'Ordine dei medici veterinari. Il ruolo di presidente è stato affidato a Luigi Zumbo, palermitano di 41 anni. Si tratta del medico balzato agli onori della cronaca due anni fa per l'invettiva contro alcuni cani randagi lanciata dal suo profilo Facebook. E' stato Enrico Rizzi, presidente del nucleo operativo Italiano tutela animali, a dare la notizia dell'elezione di Zumbo pubblicando un video ieri pomeriggio sulla sua pagina Facebook. In meno di 24 ore sono state quasi 66 mila le visualizzazioni. 

Il veterinario nel 2015 mentre faceva una corsa nei pressi del parco della Favorita era stato aggredito da un cane randagio. Una volta a casa, sfogò poi tutta la propria rabbia su Facebook mostrò una foto con delle ferite corredate con frasi al veleno: "Prego perché accada lo stesso a tutti i componenti dell'unità cinofila della polizia municipale e agli anialisti benpensanti". E ancora: "Cane stupido e coglione, ho solo un’opzione per questi cani… cattura ed eutanasia… la mia reazione gli rimarrà impressa per alcune settimane, tornerò a fare una corsetta in quella zona per vedere se la lezione è servita”. Parole che gli costarono un procedimento disciplinare. Zumbo fece poi marcia indietro, spiegando di non avere realmente quelle intenzioni e che si trattava solo di uno sfogo.

L'episodio però è ancora ben impresso nella mente di un nutrito gruppo di animalisti, che stanno esprimendo tutto il loro disappunto con decine di email inviate a PalermoToday. "Davanti ad una vergogna simile tutta italiana - afferma Enrico Rizzi - c'è poco da dire. Abbiamo già chiesto formalmente ai suoi vertici di rimuoverlo immediatamente. Se ciò non accadrà siamo pronti ad assediare il suo ufficio". 

Raggiunto da PalermoToday, il neo eletto ha precisato: "Quelle sono dichiarazioni estremamente infelici ma che risalgono ormai a due anni fa - dice Luigi Zumbo -. Non posso che scusarmi ma non posso pagare per tutta la vita. Quando uno scrive un post su Facebook pensa di essere nel salotto di casa. Il problema è che la cosa è andata oltre. Ho subito un procedimento, ho fatto ricorso e infine il caso è stato archiviato perché il fatto non sussiteva. Ho sopportato una gogna pubblica e dopo due anni ho deciso di candidarmi risultando il consigliere più votato con 107 voti. Nonostante tutto i colleghi hanno capito che si trattatava di una stupidaggine e sono diventato presidente dell'Ordine. Evidentemente - chiude Zumbo - a qualcuno non piaceva il mio nome e hanno strumentalizzato la vicenda. Mi hanno perfino augurato la morte... ".

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