Una banale lite stradale, come a Palermo se ne verificano a decine ogni ora. Nel caso avvenuto l’8 luglio del 2013 in via Volturno però la vicenda era finita letteralmente a legnate. Un cittadino mauriziano di 56 anni, infatti, sarebbe stato prima preso a calci e pugni e poi colpito con una sedia che uno dei suoi presunti aggressori avrebbe preso davanti a un negozio, finendo in ospedale con diverse ferite, tra cui una frattura scomposta ad un braccio.

La sua “colpa”? Aver chiesto a due ragazzi che erano su una 500 cabrio di essere più prudenti mentre guidavano. Il gip Nicola Aiello stamattina ha dunque rinviato a giudizio i due giovani, Giuseppe Ventimiglia, 25 anni, e Elyes Ben Hoj Hossine, di 23, con le accuse di lesioni e minacce. Saranno processati a partire dal 21 dicembre dal giudice della seconda sezione del tribunale monocratico.

La presunta vittima si sarebbe trovata in quel pomeriggio d’estate sul suo scooter e, mentre percorreva via Volturno, ripetutamente la 500 avrebbe invaso la sua corsia, rischiando di farlo cadere. Il mauriziano avrebbe così detto ai due ragazzi a bordo di fare attenzione. Per tutta risposta, uno di loro gli avrebbe mostrato il dito medio e avrebbe nuovamente ostacolato la sua corsa. Così l’uomo a bordo dello scooter, per evitare incidenti, si sarebbe accostato. E sarebbero scesi anche Ventimiglia e Ben Hoj Hossine che l’avrebbero prima preso a calci e pugni e poi, non contenti, l’avrebbero anche colpito con una sedia esposta davanti ad un negozio. Sul posto era intervenuta la polizia e il mauriziano, ferito, aveva deciso di denunciare l’accaduto. Da qui l’inchiesta a carico dei due giovani e adesso il loro rinvio a giudizio.