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Cronaca

"Caro Fabrizio, ti ringrazio per le scuse ma non le accetto"

Lettera di un tifoso all'ex Capitano del Palermo

Riceviamo e pubblichiamo:

Caro Fabrizio Miccoli,
ho letto le tue dichiarazioni con cui chiedi scusa alla città per le tue dichiarazioni su Falcone (nelle intercettazioni di cui è stato oggetto un boss si sente la tua voce con cui dai del fango al magistrato ucciso dalla mafia), leggo che piangevi ma potevi pensarci prima. Chiedi scusa alla città per quel "fango" ripetuto più volte, l'hai detta a Palermo, in una città ferita ancora per quelle morti, in una città in cui la mafia c'è ancora. Dici di non essere mafioso e infatti chi ti accusa di essere mafioso sbaglia. Prendo a prestito le parole di Giovanni Falcone:“per lungo tempo si sono confuse la mafia con la mentalità mafiosa”.

Il tuo atteggiamento, quello per cui chiedi al figlio del boss di aiutarti per recuperare un credito, è intriso di mafiosità, cioé di un atteggiamento per il quale i siciliani sono famosi, e di cui il mafioso e il suo essere tale è solo l'esasperazione .  Quello di non rivolgersi alla giustizia, quello per cui è meglio rivolgersi agli "amici" per cercare una scorciatoia, il pensare mafioso nasconde un’implicita sopraffazione della soggettività individuali e la vittima
non si rivolge alle persone competenti(sia il professore, il magistrato o un esponente delle forze dell'ordine) per chiedere giustizia, altrimenti si è sbirri e spioni.

No Fabrizio, sarai anche un grande campione, hai dato anche tante emozioni, calcisticamente parlando, ai tifosi, ma io combatto il tuo atteggiamento e l'atteggiamento di quelli come te, per questo, subito dopo la morte di Falcone e Borsellino ho cominciato a fare politica, per questo chiedo sempre lo
scontrino e difendo sempre i più deboli dalle angherie dei mafiosi e dei mafiositi (passatemi il neologismo).

Per questo le tue scuse non le accetto

Luca Lecardane

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