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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Legge sugli appalti, Corte Costituzionale boccia la riforma Musumeci 

La norma invade la sfera di competenza esclusiva statale in materia di tutela della concorrenza. L'assessore Falcone: "Prendiamo atto". Il segretario regionale del Partito democratico, Barbagallo: “Ennesimo flop, basta leggi in salsa siciliana”

La “riforma” del codice degli appalti voluta da Musumeci è illegittima. E' scritto nero su bianco in una sentenza della Corte Costituzionale redatta da Nicolò Zanon e depositata ieri. L'illegittimità costituzionale riguarda i commi 1 e 2 dell'articolo 4, oltre che l'articolo 13 della legge. "In tema di aggiudicazione di lavori pubblici - si legge nella sentenza - il legislatore regionale ha introdotto una normativa che invade la sfera di competenza esclusiva statale in materia di 'tutela della concorrenza', adottando previsioni in contrasto con quelle del codice dei contratti pubblici".

“Prendiamo atto della sentenza della Corte Costituzionale - commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone - che ricolloca la competenza nella disciplina dei pubblici appalti in capo allo Stato. Sapevamo, quando abbiamo avviato il contenzioso, che il giudizio - continua - aveva margini stretti, ma valeva la pena farlo per il merito della questione, nonché nel rispetto dello spirito dello Statuto siciliano. In questo anno e mezzo, la norma voluta da tutte le associazioni datoriali ha comunque sortito il positivo effetto di comprimere i ribassi praticati dalle imprese. Questo ha portato al beneficio di lavori aggiudicati con un ragionevole utile di impresa, scongiurando il rischio che offerte troppo al limite potessero incidere sulla qualità delle opere. Altro elemento essenziale: sono state espletate circa duecento gare con un contenzioso ridotto praticamente a zero. Qualcuno, prima di commentare, dovrebbe studiare o - conclude l'assessore - comunque approfondire meglio l'argomento. Il Governo Musumeci, come naturale, darà applicazione al dettato della Corte”.

“La solita leggina in salsa siciliana è stata bocciata nettamente dal giudice del leggi. E’ l’ennesimo flop del governo Musumeci che, senza scrupoli, pensava di lucrare il voto di qualche piccolo imprenditore edile”, tuona il segretario regionale del Partito democratico, Anthony Barbagallo. Il Pd aveva votato contro in commissione e in Aula all’Ars. "Musumeci, giunto al quarto anno di legislatura, dovrebbe concentrarsi di più per governare la Sicilia – conclude il segretario regionale dem -, ascoltando anche i suggerimenti che provengono dall’opposizione, anziché pensare solo agli annunci e alle conferenze stampa che ricordano tanto passerelle d’altri tempi”.
 

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