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Cronaca

Legge sull'agroecologia: "A distanza di oltre un anno manca il decreto attuativo, aziende in difficoltà"

Lo dice Valentina Palmeri, deputata del gruppo Misto all'Ars, dopo la presa di posizione del coordinamento Agroecologia, di cui fanno parte 33 tra associazioni sindacali, ambientaliste, organizzazioni di categoria e reti d'impresa che hanno scritto all'assessore Scilla e al dirigente Cartabellotta

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

"Non posso non condividere la forte presa di posizione del coordinamento Agroecologia, di cui fanno parte 33 realtà tra associazioni sindacali, ambientaliste, organizzazioni di categoria e reti d'impresa, che ha inviato una nota all'assessore Scilla e al dirigente Dario Cartabellotta, per sollecitare la firma dei decreti attuativi della legge sull'agroecologia approvata dall'Ars a luglio del 2021". 

Lo dice Valentina Palmeri, deputata del gruppo Misto all'Ars, che ricorda i cardini della norma: "Maggiore protezione per la salute e l’ambiente nonché incentivi per una progressiva conversione verso un modello rurale agroecologico in tutto il territorio siciliano. E' questo il cuore della legge approvata lo scorso anno all’Ars, di cui sono prima firmataria. Una legge che, per prima in Italia, recepisce, gli obiettivi congiunti del Farm to Fork e della strategia dell'Ue sulla biodiversità per il 2030".

"Con l’entrata in vigore di questa legge - puntualizza Palmeri - si attua quella conversione agroecologica necessaria per la salvaguardia delle produzioni locali e del reddito degli agricoltori; della biodiversità agricola e naturale; per la riduzione dei prodotti di sintesi. Ma per avviare questa conversione manca un ultimo tassello, l’emanazione da parte dell’assessore al ramo dei decreti attuativi, indispensabili per l’applicazione pratica delle disposizioni stabilite dalla legge".

"La mancanza di tali decreti sta mettendo in seria difficoltà tutte quelle aziende che, volendo effettuare il passaggio al sistema agroecologico, si trovano nell’incertezza più assoluta, non potendo predisporre gli interventi colturali per tempo, rischiando così di perdere l’annata agraria 2022-2023, subendo così un notevole danno economico ed ambientale", conclude la deputata regionale.

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