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Cronaca

I legali di Provenzano chiedono i danni patrimoniali e morali

Gli avvocati del capomafia si sono rivolti alla Corte europea dei diritti dell'uomo e hanno chiesto la condanna del governo italiano per "il trattamento carcerario inumano" subito da "Binnu": "Ingiusta la prosecuzione del 41 bis"

L'ultimo padrino avrebbe subito danni patrimoniali e morali. Per questo motivo i legali del boss Bernardo Provenzano, gli avvocati Rosalba Di Gregorio e Franco Marasà, sono passati al contrattacco e si sono rivolti alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Hanno chiesto la condanna del governo italiano per "il trattamento carcerario inumano" subito da "Binnu" e per la prosecuzione del 41 bis cui è sottoposto nonostante le gravissime condizioni di salute. I legali. Il ricorso degli avvocati poggia anche sulla violazione ripetuta delle delle norme europee sul trattamento carcerario.

Un ricorso articolato. Quasi 40 pagine nelle quali i legali "chiedono una equa riparazione, comprensiva dei danni patrimoniali e morali subiti". Poi viene ripercorsa la lunga serie di patologie di cui è affetto Provenzano. E cioè parkinsoniana rigido-acinetica di grado severo, numerose patologie interessanti l'apparato urinario, l'apparato tiroideo e l'apparato encefalico con sofferenze di tipo ischemico e manifestazioni tumorali, del tutto inconciliabili con la detenzione carceraria e con il regime speciale di cui all'art. 41bis".

C'è anche il riferimento alla perizia disposta dal gip di Palermo che esclude che "il paziente possa relazionarsi con il mondo esterno e comunicare in modo congruo e proficuo con gli interlocutori" e la sua capacità di partecipare coscientemente al processo.

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