Abbiamo il dovere di non girarci dall'altra parte quando notiamo qualcosa che non ci piace, abbiamo il dovere di farlo ancora di più quando certi argomenti sembrano essere troppo rumorosi e importanti, tali da sovrastare anche a livello mediatico le richieste di aiuto da parte di quelle che chiamo Isole di Civiltà!

Le isole di civiltà sono composte da quei cittadini che ogni giorno si sbracciano per migliorare le condizioni di vivibilità dei quartieri, che chiedono aiuto perché laddove dovrebbero esserci solo cassonetti per la raccolta dei rifiuti sono presenti vasche da bagno, wc, armadi, sedie, poltrone, materiale di risulta. La politica deve assumersi le responsabilità a cui è chiamata dalla nobile azione a cui la richiama il popolo: tutelare le condizioni di un territorio che è fatto di donne, uomini, bambini, famiglie, ascoltarne le richieste, premiare i comportamenti virtuosi. Solo seguendo questo modus operandi queste isole potranno essere messe in comunicazione.

Le foto allegate a questo articolo sono un pugno nell'occhio: in via G. Mosca periodicamente e ciclicamente i residenti lamentano condizioni di degrado. Non posso accettare che nell'era in cui si parla di nuove tecnologie, nell'era in cui si riescono a individuare e a geolocalizzare fenomeni locali anche via satellite, non si riesca ad adottare delle misure (perché la politica comunale non ha mai puntato sulla figura dell'ispettore ambientale?) atte a ridurre un fenomeno che rende l'ambiente degradato sotto il profilo ambientale ed estetico? Non posso accettare tutto questo, le soluzioni esistono, bisogna avere il coraggio di adottarle: geolocalizzazione delle segnalazioni (già presenti), raccolta dei dati per attuare soluzioni rispetto alle discariche, vigilanza ad hoc ottimizzata rispetto alle segnalazioni effettuate per dare reale credito a chi vuole solo dare un contributo per un bene comune: Palermo

Alessandro Bruno