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Martedì, 23 Aprile 2024
Polizia

La "ladra di cellulari" ammette tutto e va in carcere: "Rubavo per comprare crack ed eroina a Ballarò"

Il gip non ha convalidato il fermo ma ha disposto per la 27enne la misura cautelare e il trasferimento in una cella del Pagliarelli. Sarebbero 27 i colpi contestati che, come raccontato durante l'interrogatorio di garanzia, avrebbe messo a segno proprio sotto l'effetto di droga

Avrebbe agito quasi sempre sotto l’effetto della droga, con l’obiettivo di rubare cellulari o altro che avrebbe potuto rivendere a Ballarò per comprarsi altre dosi crack ed eroina. Si è difesa così la 27enne S.G. fermata dalla polizia due giorni fa e accusata di 27 colpi messi a segno tra settembre 2021 e febbraio scorso. Al termine dell’interrogatorio di garanzia il giudice per le indagini preliminari Cristina Lo Bue ha deciso di non convalidare il fermo (non ravvisando il pericolo di fuga) ma di disporre la misura cautelare della detenzione nel carcere Pagliarelli riconoscendo i gravi indizi di colpevolezza a suo carico.

A sollevare il caso della “ladra di cellulari” sono stati numerosi commercianti che si sono rivolti alla redazione di PalermoToday per segnalare la lunga e - sino ad ora - impunita sfilza di furti subiti. Confrontandosi su Whatsapp si sono resi convinti che l’autrice dei vari colpi fosse sempre lo stessa: una ragazza dai capelli rossi, con il naso pronunciato e un unico segno particolare, ovvero un tatuaggio sulla mano destra. In poco tempo le denunce si sono moltiplicate negli uffici della polizia che, dopo i vari articoli pubblicati, ha accelerato le indagini mettendo insieme i vari pezzi del puzzle e confrontando le immagini riprese dai vari sistemi di videosorveglianza.

In pochi giorni le sezioni investigative dei commissariati Libertà, Oreto-stazione e Zisa-Borgo Nuovo hanno organizzato un apposito servizio per individuare la giovane che era ormai diventata l’incubo dei commercianti. La 27enne, di fatto senza fissa dimora, è stata rintracciata e bloccata in via Albergheria. Una notizia che ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai commercianti e ai ristoratori, soprattutto a coloro i quali temevano che sarebbe stata solo una questione di tempo ma prima o poi sarebbero finiti nel mirino della ragazza. Che in alcuni casi, al posto dei cellulari, puntava ai portafogli dei dipendenti per utilizzare i loro bancomat e fare piccoli acquisti.

Il giorno successivo la ragazza, assistita dall’avvocato Salvatore Ferrante, ha deciso di difendersi davanti al gip e al pm Alfredo Gagliardi ammettendo le proprie responsabilità ma raccontando la sua situazione di disagio. La 27enne ha confessato di essere dipendente dalla droga, di essere stata già seguita dagli specialisti del Servizio per le tossicodipendenze dell’Asp e di aver provato - senza successo - a disintossicarsi. In quest’occasione avrebbe manifestato la volontà di provarci nuovamente e non appena verrò individuato il posto adatto, sarà trasferita in una comunità dove inizierà un altro percorso per abbandonare la droga.

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