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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

LETTORI. Lettera pubblica all'amico palermitano

"La munnizza, la munnizza, la munnizza … Ovunque guardo c'è la munnizza"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

La munnizza, la munnizza, la munnizza …. Ovunque guardo c'è la munnizza! La munnizza alla fine di via Roma, la munnizza in via Calarossa (vicino all'ufficio sociale), la munnizza in lungomare (tra una pizzeria e una casa con il cartello "AFFITASI"), la munnizza sotto il belvedere, al porto e sotto la casa mia… Non ci credi? Apri il telegiornale e ti fanno vedere! La munnizza è ovunque! Si trova anche nei giornali quotidiani sotto i titoli "L'emergenza dei rifiuti è ritornata!"

E nella mente mia viene una domanda assurda ed extraordinaria, più filisofica che pratica: Ma come? Come l'emergenza dei rifiuti è ritornata se non è mai neanche partita? È sempre stata qua! Come si ritorna senza essere prima partito? Me lo spieghi?

Caro amico mio, hai ragione, la munnizza è cosa nostra! Cioe siamo noi che la produciamo. Confesso - io, Janek, la produco. E so che anche tu la produci. L'ho visto! La munnizza viene prodotta anche da Giacomo, Filippo e Salvatore, da Giuseppe, Vincenzo e Francesco. Magari c' è ancora qualcuno?? Non mi ricordo! Aspetta! Hai ragione, ci sono anche Massimo, quel cretino ed Angelo nonostante del nome! Pure loro producono la munnizza. A crearla ci affanniamo tutti. È vita umana. Non si tratta di una domanda personale ma quella di comunale. Mi dispiace, ma il comune non funziona! O è l'Italia che funziona cosi?

Caro amico mio, hai ragione! Hai ragione dicendo che la munnizza in Sicilia è come l'arte contemporanea (o si chiama "trash art"?). Viene fotografata più dell'arte stessa. Ci sono più turisti vicino ad una montagna di spazzatura che in museo. Sono affascinanti della munnizza. Non fa niente! A loro riesco a spiegare che quello che vedono e fotografano è soltanto un miraggio cioe non è proprio cosi come lo vedono (cosi sostiene un altro "amico" mio). E il puzzo che si diffonde? È il sapore della Sicilia. Siamo qua! Siam'apposto? Dai, amuni! Ci sono altri monumenti dei caduti da guardare! E ce n' è assai, dai!

Infatti i turisti non c'entrano. Loro vengono e se ne vanno! Certo che l'anno prossimo verranno i nuovi! Il turismo fa soltanto una parte dell'economia in Sicilia. Chi s'interessa? Che c***o guadagno io d'esso? Visto che la guida turistica la faccio senza chiedere il guadagno.

Caro amico mio, sostenendo che i topi, gli scarafaggi (aggiungiamo anche i cani randagi) non li ha inventati la Sicilia, hai ragione. Li ha creati il nostro Signore Dio! Sono creature esistenti in tutto il mondo. Acconsento!! Soltanto che in Sicilia essi hanno le condizioni ottissime per moltiplicarsi e nutrirsi. Non c' è problema! Il problema è la situazione sanitaria nella quale si trovano, o meglio - nella quale ci troviamo noi! I topi a scuola media, le pulce a scuola elementare, l'acqua inquinata, munnizza ad ogni angolo.

Cioe, hai ancora ragione: Guai a quello che tocca la munnizza. Guai a quello che tocca quello che ha toccato la munnizza. Cosi, attraverso la munnizza, i topi, gli scarafaggi ed i cani randagi possono diffondere le malattie che un giorno ci faranno male! Anzi, faranno male ai nostri bambini perchè i topi vanno gia a scuola! E Le pulce pure! "A che fare?" mi chiedo come chiede un altro amico mio siciliano, un signore rispettabile quando parla l'italiano intendendo di chiedere "Cosa ci stanno facendo? A studiare o ad insegnare?"

Mi hai domandato cosa sarebbe la Sicilia senza la munnizza? Proprio niente, hai risposto! Ma vuoi che te lo dico io? Comunque, è facile! La Sicilia senza la munnizza sarebbe più bella della Sicilia con la munnizza. Io ci credo! L'ho visto! A San Vito lo Capo! Soltanto un sogno mio è? O la realità degli sanvitesi?

Mi hanno detto che qua non si sbaglia, qua si spara. Ora che l'ho fatto! E lo faccio di nuovo con una poesia di Nino Gatto:

La bellezza è arrogante,

e penetra come spada negli occhi

di chi la guarda.

Inasprisce la nostalgia

dei luoghi che guardi,

impaurisce colui che se ne innamora.

Chi se ne ciba

gusta cibo succulento,

e non ne fa mai a meno.

Chi ne fruisce beve a sorsi

scampoli di esistenza.

"Mafiusa" veniva detta

in Sicilia la fanciulla

avvenente.

Come una fanciulla, la Sicilia quest'inverno

ha visto tingersi di bianco i suoi luoghi più

belli, come una donna che si trucca per una serata speciale.

Spero che di "mafiusa", in quest'isola,

un giorno ci sia solo la bellezza.

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