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Cronaca Libertà

La delegazione sicilia del sacro militare ordine costantiniano ricorda la regina del Regno delle due Sicilie

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

La Delegazione Sicilia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, con sede nel capoluogo siciliano, presente il delegato vicario il Nobile Antonio Di Janni, ha voluto ricordare la figura della Beata Maria Cristina di Savoia, detta “La Reginella Santa”, nella Chiesa Parrocchiale dell’Annunziata, partecipando alla celebrazione eucaristica in suo onore, officiata dal parroco della chiesa, Don Rino Randazzo, anche lui cavaliere costantiniano e cappellano dell’ordine, per il quinto anniversario dalla Beatificazione della Regina del Regno delle Due Sicilie Maria Cristina. Presenti alla celebrazione oltre al delegato vicario, anche il comm. Pier Francesco Mistretta, il comm. Antonio Fundarò, il cav. Michele Salerno, il cav. Antonio Mario Vitiello, il cav. Francesco Saverio Calcara, il cav. Salvatore Notarianni, il cav. Giuseppe Lipari, il cav. Baldassare Cacioppo, la dama Giacoma La Rosa.

Tra gli altri, anche, alcuni medagliati: Giuseppe Messina e Carlo Todaro. Nel corso della partecipata e sentita celebrazione eucaristica è stata esposta la sacra reliquia della beata Maria Cristina per gentile concessione del cavaliere costantiniano dott. Michele Salerno che la detiene. Al termine della santa messa è stata data lettura della preghiera composta per la beata «O Dio, che hai posto nei tuoi santi una grande luce / e un provvido sostegno per il tuo popolo in cammino, / ascolta con bontà la nostra preghiera per la glorificazione / della tua Serva Maria Cristina di Savoia, / nella cui vita di sposa e di regina ci hai offerto un modello fulgido / di carità sapiente e coraggiosa. / Per Cristo nostro Signore. Amen». «La beata ci offre un messaggio perennemente attuale e mostra un iti­nerario di virtù da tutti praticabile – come ha sottolineato il postulatore della Causa di be­a­tificazione padre Giovan Giuseppe Califano – aveva compreso che la perfezione cristiana è fondata sull’amore: conoscere Dio per amarlo e servirlo, amare i pro­pri fratelli e soccorrerli nelle loro necessità ». Molti sono gli aneddoti che si tramandano sulla sua straordinaria pietà. Si racconta che un giorno, attraversando in carrozza le vie di Napoli, vede un sacerdote recare l’eucaristia ad un moribondo: ferma la carrozza e, scesa, si inginocchia nel fango, dando esempio di fede nella presenza eucaristica.

Grazie a lei la preghiera torna a prendere un posto di rilievo nel ritmo della giornata dei sovrani. Ogni sera, quando sono al palazzo reale di Napoli, Maria Cristina e Ferdinando insieme partecipano alla benedizione del Santissimo Sacramento nella Cappella pubblica, spesso recitano il santo Rosario nell’oratorio privato, ricevono la Comunione e partecipano agli esercizi spirituali. Una regina illuminata anche nel suo rap­porto con il re. Interessante come la gio­vane sovrana abbia convinto il suo sposo a non praticare la pena di morte nel Regno. «Punite se, per il bene dello Stato, è necessario punire, – dice a Ferdinando – ma con il sangue no: con la morte voi potete perdere un’anima immortale, con la vita può venire il pentimento». La regina nacque a Cagliari nel 1812 da Vittorio Emanuele I e Maria Teresa d’Asburgo. Fin da fanciulla diede esempio di pietà, modestia e generosità. Nel 1832 sposò Ferdinando II di Borbone. Nella corte di Napoli, nel suo duplice stato di sposa e regina, fu consigliera saggia e prudente del re, vera madre dei poveri e degli ultimi. Ottenne la salvezza per molti condannati a morte e seppe farsi carico delle sofferenze del suo popolo per la cui promozione ideò ardite opere sociali. Il 31 gennaio 1836, pochi giorni dopo aver dato alla luce Francesco, l’atteso erede al trono, concluse la sua breve esistenza terrena tra l’unanime compianto della corte e del popolo.

Profondamente amata dal popolo, di cui tanto si era presa cura e che l’aveva soprannominata “Reginella santa”, ancor oggi Maria Cristina rappresenta il modello della donna che si realizza pienamente nella maternità, per la quale addirittura offre la vita nella gioia di dare al mondo una nuova creatura di Dio. Subito dopo la sua morte si verificarono miracoli e grazie per sua intercessione. Pio IX nel 1859 firmò il decreto di introduzione della sua causa di beatificazione. Nel 1958 l’autorità ecclesiastica dispose una ricognizione del corpo della Venerabile e, nonostante i danni provocati dal tempo, dall’umidità e dall’incuria, esso risultò intatto. In seguito alla promulgazione del decreto su un miracolo ottenuto per sua intercessione, autorizzato il 2 maggio 2013, Maria Cristina di Savoia è stata beatificata nella Basilica di Santa Chiara a Napoli il 25 gennaio 2014. Nel martirologio romano la festa della Beata Maria Cristina è indicata al 31 gennaio.

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