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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La Castellana di Caccamo allo storico corteo delle Chiavi di Castelbuono

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

C'è una festa a Castelbuono che unisce in modo armonico rievocazione storica e fede: è il Corteo delle Chiavi, una singolare manifestazione che segna l'apertura delle celebrazioni in onore della patrona Sant'Anna. Il sindaco della cittadina consegna all'arciprete le chiavi per aprire l'urna in cui è custodito il teschio della Santa. Le autorità, seguite da un corposo corteo di nobili siciliani in costumi medievali, attraversano il corso, si recano alla cappella palatina, dove viene aperta la grata ed ed esposto all'altare il busto in argento che custodisce la reliquia. Nella teca, a contatto col teschio, c'è della bambagia, che viene distribuita ai fedeli presenti, ci spiega Luciano Biundo del Comitato dei Festeggiamenti Sant'Anna. Due giorni dopo, il 27 luglio, le sacre spoglie, lasciano l'abituale dimora principesca, escono dal castello e vi fanno ritorno solo dopo aver visitato in processione le vie del paese (assieme alle reliquie del compatrono Beato Guglielmo Gnoffi e al complesso monumentario della Madonna del Rosario). Questo rito affonda le sue radici al 1615, quando il teschio di Sant'Anna ritornò in paese dopo essere stato trafugato. Il furto era avvenuto 12 anni prima, nel 1603; la reliquia fu ritrovata nel borgo Santa Lucia nei pressi di Palermo e al suo arrivo a Castelbuono i fedeli vollero affidare la città alla protezione della mamma della Madonna, che fu eletta patrona. Il Corteo delle Chiavi ha coinvolto quest'anno oltre 350 figuranti provenienti da 12 comuni del palermitano: Alimena, Caccamo, Cammarata, Carini, Castellana Sicula, Giuliana, Marineo, Salemi, Sclafani Bagni, Sperlinga, San Mauro Castelverde e Geraci Siculo. Caccamo ha presenziato con la Castellana, Fiorenza Scimeca, accompagnata da Leonardo Spica, rispettivamente nelle vesti di donna Giuseppina Turrisi Colonna e don Giuseppe De Spuches. Al loro seguito le due damigelle d'onore, Alessia Sorce ed Asia Stanfa, con il labaro della Proloco affidato a Giovanni Randazzo.

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