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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"L’evoluzione delle dipendenze durante la pandemia": seminario online

Incontroorganizzato dall'Istituto di Gestalt Hcc Italy,con sede anche a Palermo.Si sono evidenziati i gravi fenomeni di disagiopsichico verificatesi durante la pandemia:Aumentodel consumo di alcol, tabacco, cannabis e di droghe sintetiche.Saturazionedei posti letto in psichiatria in alcuni ospedali pediatrici come il"Bambin Gesù" di Roma ed il "Meyer" di Firenze.Inoltre si è affrontato il tema  dello smart working che non hanulla di smart, e che ha aumentato il senso di isolamento. Hagenerato una confusione tra lo spazio pubblico e quello privato“.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Aumento del consumo di alcol, tabacco, cannabis e di droghe sintetiche. Saturazione dei posti letto in psichiatria in alcuni ospedali pediatrici come il "Bambin Gesù" di Roma ed il "Meyer" di Firenze. La pandemia da Covid-19 ha rivoluzionato i nostri costumi, le abitudini fisiologiche e anche i comportamenti problematici. In questi mesi abbiamo osservato anomale modalità di consumo di sostanze d'abuso, ma anche l'emergere di nuove forme di legame dipendente, in parte indotte proprio dalla necessità di trovare fonti alternative di sicurezza. Le relazioni interpersonali ,infatti, sono state negate o vissute come veicolo potenziale di malattia e non come forma di nutrimento. A esplorare le conseguenze di questo trauma sono stati la psicologa, psicoterapeuta Margherita Spagnuolo Lobb direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt dell'Istituto diGestalt HCC Italy e lo psicologo, psicoterapeuta Giancarlo Pintus, didatta dello stesso Istituto. 

Nel corso del seminario online "L'evoluzione delle dipendenze durante la pandemia" hanno illustrato gli strumenti di intervento coerenti con il modello della psicoterapia della Gestalt. Margherita Spagnuolo Lobb ha affermato: "E' un dovere per il mondo della psicologia dare risposte concrete ed innovative. E l' Istituto di Gestalt Hcc Italy, con sedi a Siracusa, Palermo e Milano, ha sempre lavorato in questa direzione. Abbiamo sviluppato studi, riflessioni, ricerche, sulle dipendenze. Noi crediamo che tale comportamento nasca da una spinta fondamentalmente relazionale e che rappresenti il solo modo in cui il paziente riesce a gestire il proprio rapporto con il mondo. Questo vuol dire però che, nella modalità sofferente, è contenuta una spinta al contatto, un andare verso, in cui la persona aspetta di essere riconosciuta dall'altro. Noi troviamo il modo di sostenere questa sana intenzione ed aiutiamo il paziente a trovare forza in se stesso al punto tale da abbandonare il comportamento dipendente". 

Lo psicoterapeuta Giancarlo Pintus ha invece ricordato come durante il lock down ci sia stato accordo tra i ricercatori nel rilevare un incremento del consumo di alcol, tabacco, cannabis, e di droghe sintetiche per altro acquistabili facilmente in rete. "Un fattore positivo invece, è la diminuzione dell'uso di cocaina, oppiacei e droghe da strada dovute alla difficoltà nel reperirle, con un conseguente aumento del loro costo", ha aggiunto. In calo anche l'assunzione di super alcolici a piccole dosi, durante l'arco della giornata, ed in generale la fruizione di alcol a scopo ricreativo, inseguito alla chiusura di pub e bar. Sono cambiate così le motivazioni nella ricerca del piacere sensoriale, non più legate allo sballo e al divertimento connesso con la socializzazione, ma al bisogno di contenere l'ansia, di fronteggiare l'insonnia, la solitudine e emozioni e sensazioni sgradevoli. E' come se la sostanza, l'oggetto, si rivelasse ancora una volta un surrogato del contatto sociale. Un altro fattore curioso rilevato in questo periodo di pandemia è la crescita di alcune forme di dipendenza tipicamente femminili, legate ad esempio al consumo di vino bianco, o anche a giochi d'azzardo, soprattutto i "gratta e vinci" e le lotterie istantanee, che sono dei passatempi rimasti a disposizione del pubblico. In un periodo di minaccia per la propria vita e stabilità emotiva, si percepisce più sicuro e semplice accedere alla relazione con le cose, piuttosto che con l'altro. L'aver dovuto limitare le attività culturali, sportive, i viaggi, il poter solo accedere a luoghi di acquisto di beni di consumo, ha amplificato la sensazione di essere consumatori e non persone in relazione. L'oggetto sembra dare quel riconoscimento che un tempo veniva dall'interazione con l'altro. Le cose sono un surrogato, un aiuto a vincere la nostalgia dell' altro che non c'è o che viene percepito come una minaccia. "Ed a distanza di un anno ci siamo resi conto che anche lo smart working non ha nulla di smart, e che ha aumentato il senso di isolamento. Ha generato una confusione tra lo spazio pubblico e quello privato", ha concluso Giancarlo Pintus.

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