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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Acqua dei corsari

Katia morta con la sua bimba ad Acqua dei Corsari: "Stroncata da un malore non legato alla gravidanza"

Eseguita l'autopsia sui corpi di madre e figlia, si ipotizza un problema cardiaco. La piccola sarebbe sopravvissuta solo pochi minuti dopo le difficoltà della mamma. Era stato il marito Lorenzo Meschisi, a trovarla "già fredda" nella loro casa di via Vian. L'uomo ha sollevato dei dubbi sulla velocità dei soccorsi. Indagata per atto dovuto una ginecologa

Un malore improvviso, che non sarebbe legato alla gravidanza, ma determinato probabilmente da un problema cardiaco. In estrema sintesi è questo che emergerebbe dall'autopsia eseguita stamattina sul corpo di Katia Todaro, la donna di 38 anni morta il 5 maggio scorso all'ottavo mese di gravidanza. Saranno gli ulteriori accertamenti dei medici legali nominati dalla Procura a stabilire con esatezza le cause del decesso e anche l'orario in cui è avvenuto. Sembra comunque che la piccola Desiré che la vittima portava in grembo (e che è stata sottoposta agli stessi accertamenti) non sarebbe sopravvissuta per più di pochi minuti alla madre.

Per atto dovuto e per consentirle di nominare dei propri consulenti in vista di un esame irripetibile come l'autopsia, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati la ginecologa che seguiva la donna. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e interruzione di gravidanza.

In questi giorni, Lorenzo Meschisi, il marito della vittima - che era madre di un altro figlio - aveva sollevato dei dubbi sulla velocità dei soccorsi e aveva spiegato che "Katia non soffriva di alcuna patologia, l'unico problema di cui si lamentava ultimamente era un po' di sciatica. Effettuava esami e analisi ogni mese, risultati sempre tutti a posto, con parametri nella norma: le era stata prescritta solo la cardioaspirina". Uno dei punti che i medici legali dovranno chiarire ora è proprio se l'assunzione di questo farmaco possa aver avuto un ruolo nella tragedia, anche alla luce del fatto che Katia Todaro, nel 2018, avrebbe avuto un aborto spontaneo.

L'uomo quel terribile giorno era tornato a casa per pranzo, poco dopo le 13, e aveva purtroppo scoperto la moglie a terra, nel corridoio della loro abitazione di via Vian, ad Acqua dei Corsari. Secondo la famiglia, alle 12.33 Katia Todaro sarebbe stata ancora viva perché a quell'ora avrebbe mandato un messaggio Whatsapp alla cognata.

Sempre Meschisi, che è seguito da un punto di vista legale da Alessio Tarantino, aveva spiegato che la donna "non respirava ed era già fredda". Probabile che in queste condizioni, la bambina fosse già morta, non ricevendo più sangue (e dunque anche ossigeno) dalla madre. Meschisi ha spiegato che l'arrivo delle ambulanze non sarebbe stato coordinato correttamente: sarebbe arrivato prima un mezzo, ma senza medico. Poi ne sarebbe arrivato un secondo, con il dottore che, sprovvisto di defibrillatore, aveva inutilmente tentato di rianimare Katia Todaro. Alle 14.20, infine, sarebbe arrivata una terza ambulanza e la donna era stata trasportata al Buccheri La Ferla, dove i medici avevano fatto nascere con un cesareo la piccola Desiré.

Il procuratore aggiunto Ennio Petrigni ed il sostituto Luisa Vittoria Campanile hanno deciso di aprire un fascicolo e di disporre l'autopsia, affidata ai medici dell'Istituto di medicina legale diretto dalla professoressa Antonina Argo, proprio per cercare di capire se il decesso di madre e figlia potessero essere evitati. L'ipotesi principale della Procura è quella legata ad un'eventuale negligenza da parte della ginecologa che ha seguito la donna durante la gravidanza. Dalle primissime verifiche sembrerebbe però che il malore non abbia nulla a che vedere con questo e che anche se i soccorsi fossero stati più coordinati non ci sarebbe stato comunque nulla da fare per salvare la mamma e la bimba. Gli ulteriori accertamenti dei medici legali daranno la risposta definitiva ai quesiti dei pubblici ministeri.

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