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Cronaca Oreto-Stazione / Via Gian Filippo Ingrassia

"Ch'i picciriddi un si babbìa", genitori in piazza per chiedere più asili nido

A manifestare sono le mamme e i papà dei bimbi che frequentano il nido dell'istituto comprensivo Emerico Amari. La protesta nasce in seguito alla decisione di spostare due delle quattro classi nell'istituto delle Artigianelle di piazza Kalsa

Chiedono più attenzione per i loro figli e l'incremento dei posti disponibili negli asili nido. Sono i genitori dei piccoli alunni dell'iistituto comprensivo Emerico Amari di via Gian Filippo Ingrassia, che stamani hanno dato via a un sit in di protesta proprio all'ingresso della scuola.

A scatenare la mobilitazione è stata la decisione da parte dell’Istituto di spostare due delle quattro classi di asilo nido nell’Istituto delle Artigianelle (ex convento di Santa Teresa) in piazza Kalsa. Inizialmente i bambini avrebbero dovuto essere spostati al plesso Ferrara, in piazza Magione, ma per lavori di ristrutturazione del plesso non è stato possibile. Per questo motivo i bambini saranno trasferiti temporaneamente all’Istituto delle Artigianelle in piazza Kalsa, ex monastero di Santa Teresa.

“L’Istituto delle Artigianelle versa in stato di degrado al momento; non ci sono servizi igienici adeguati, i bagni sono all’aperto, chiusi solo da tendine, la struttura è fatiscente. Protestiamo perché siamo preoccupati per i nostri figli”, dice Agata Virzì, una delle mamme. “Al primo accenno di protesta  - spiega -  ci hanno immediatamente detto che se non fossimo stati a queste condizioni avremmo benissimo potuto ritirare i nostri figli dall’asilo nido in quanto non parte della scuola dell’obbligo. Noi chiediamo che i nostri figli abbiano il diritto di imparare fin da piccoli, e chiediamo migliori strutture e migliori servizi”.

“Ch’i picciriddi un’ si babbìa! Più asili nei quartieri popolari”, si legge in uno degli striscioni esposti. “Siamo solidali con i genitori che protestano questa mattina - afferma Silvia Fabra del centro sociale Ex Karcere  - . All’interno del Centro Sociale svolgiamo quotidianamente l’attività del doposcuola popolare e conosciamo bene le difficoltà di bambini e genitori nei quartieri popolari. Le strutture non sono abbastanza, e se ci sono, sono pericolanti e inadatte allo svolgimento sereno e tranquillo delle attività didattiche e ludiche che la formazione primaria (sia quella dell’obbligo che non) dovrebbe garantire. Saremo qui a protestare insieme ai genitori dei bambini dell’asilo nido fino a quando non riceveranno una sistemazione adeguata. Intanto ci adopereremo insieme ai genitori per richiedere un incontro all’assessore alla Scuola Barbara Evola durante la prossima settimana, per ricevere spiegazioni e soprattutto risposte immediate".

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