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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gli studenti dell'istituto Guttuso di Carini diventano registi: in un cortometraggio il loro "no" alla mafia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Un cortometraggio per ricordare le vittime di mafia e per ribadire l'impegno per la legalità. E' quanto hanno realizzato gli allievi della quarta A del plesso Vanni Pucci dell'istituto Guttuso di Carini. Il progetto è stato presentato stamani, nell'anniversario della morte di Peppino Impastato.

“Da Padre Puglisi a Peppino Impastato e al generale Dalla Chiesa sino a Libero Grassi. Sono queste le storie degli “eroi” siciliani che anche i piccoli cittadini del domani devono conoscere - ha detto il dirigente scolastico Anna De Laurentiis - Lo dobbiamo fare semplicemente perchè è necessario per costruire una società migliore, più giusta, più equa, più attenta a tutti. Dobbiamo catturare l'attenzioen dei più giovani con formule che possono sembrare magiche (i documentari, i cartoni animati, la pittura e i disegni) ma che contengono, in effetti, tutto il dramma di una terra felicissima e, al contempo, martoriata. A maggior ragione, è necessario questo filo di magia, quando si vuole fare arrivare loro messaggi di una certa importanza. Il fatto che i ragazzi abbiano realizzato un messaggio progresso che girerà sui social rivendicando la bellezza della Sicilia, la dice lunga sulla voglia di cambiare, di riscatto, che c’è in questa meravigliosa terra”.

“Uno, due, tre, quattro, cinque, dieci, cento passi. Stamattina quei passi calpestati a Cinisi da Peppino Impastato li ho 'rifatti' con i miei ragazzi. In classe abbiamo appeso tra la cartina dell’Italia e quella dell’Europa, la foto di due nuovi amic: Aldo Moro e Peppino”, ha affermato Antonio Fundarò che con Titti Cancelliere, da due anni porta avanti nell’Istituto comprensivo Renato Guttus il progetto dedicato alle “Memorie”.

“Oggi, dopo il documentario su Peppino Impastato, ho voluto, simbolicamente, passare il testimone ai miei allevi - ha continuato Cancelliere - . Devono sapere quanto sia necessario e indifferibile giocare questa partita importante per un posto della Sicilia, nella storia degli onesti”. 

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