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Cronaca Oreto-Stazione / Piazza Rivoluzione

Piazza Rivoluzione e l’isola che non c’è, “Il nostro progetto finito in un cassetto”

I commercianti della zona a settembre avevano presentato uno studio per la pedonalizzazione dell’area. “Ci dissero: ‘se comprate voi tutto, avreste un canale preferenziale’”. L’assessore Bazzi: “Gradito a qualcuno, ma non ad altri”. Catania: “Anni di anarchia”

Fioriere al posto dei dissuasori, gazebo e perfino una centralina wi fi per gli studenti fuori sede. Manutenzione a carico dei commercianti. C’era questo e tanto altro nel progetto presentato dai commercianti di piazza Rivoluzione al Comune per trasformare la zona in isola pedonale.

"Era stata accordata informalmente la pedonalizzazione – spiega Mimmo Dispenza, titolare dello Zammù -  da settembre a gennaio, ma il comune non aveva i soldi. Così ci dissero: ‘se vi unite e comprate voi tutto, ci agevolate ed avreste un canale preferenziale’. Ma per realizzare l'idea di fondo era necessario che la piazza diventasse isola pedonale, così da avere meno problemi per le richieste di suolo pubblico”. Solo che da settembre il progetto, realizzato da un esperto Pianificazione Urbana e Territoriale, “marcisce in un cassetto”. Poi lunedì la doccia fredda: i vigili fanno scattare i sigilli per i tre locali della piazza (Cavù, Qvivi e Zammù) e per un quarto in via Garibaldi (London Pub) per “occupazione abusiva si suolo pubblico”.

VOGLIAMO FARE LE COSE PER BENE - I commercianti della piazza hanno presentato all'amministrazione uno studio realizzato da Francesca Lotta, dottore di ricerca in Pianificazione Urbana e Territoriale, per affrontare il problema tramite una soluzione che "sollevasse l'amministrazione comunale da qualsivoglia onere finanziario aggiuntivo oltre la normale manutenzione". La proposta però viene recepita, analizzata e messa da parte fino a nuovo ordine. "Posizionamento di fioriere con piante medicinali e spezie tipiche al posto dei dissuasori, sul modello di Cagliari, con manutenzione affidata alle associazioni della zona - si legge nero su bianco nel documento -, scelta di gazebo che arricchirebbero il decoro architettonico e l'installazione di una centralina wi-fi a copertura totale della piazza, che renderebbe la piazza meta costante  degli studenti fuori sede che abitano in zona". A ciò si aggiunge uno piccolo report sulle variazioni del traffico veicolare nelle strade adiacenti.

CENTRO CHIUSO - "Il centro storico va necessariamente chiuso - spiega l'architetto Massimiliano Micari – e si tratta di un'esigenza per  turisti, cittadini e commercianti. Bisogna però tenere in conto la questione viabilità. Non ha molto senso il concetto di 'micro-pedonalizzione', il comune deve affrontare in maniera organica il problema". Ma l'intenzione dell'amministrazione pare sia proprio quella: "Abbiamo cercato una risposta che tenga conto delle necessità di tutti. Perché non abbiamo avviato la sperimentazione in questa piazza? Perché ciò era gradito a qualcuno, non lo era per altri - spiega l'assessore al Centro storico Agata Bazzi (nella foto a destra) - Il progetto non deve essere imposto dall'alto, ma vogliamo dialogare e concordare con tutti gli abitanti. La società che si dovrà fare carico di questo lavoro è stata individuata. Credo che l'affidamento sia solo questione di giorni".Agata Bazzi-2

AREE RIVALUTATE - Temporeggiare, però, in questo periodo di difficoltà, può risultare deleterio. "Il mondo che gira intorno ai pubblici esercizi, ai locali e a tutte le attività economiche notturne, ha avuto il merito di rivalutare aree della città che versavano in stato di totale abbandono - ha scritto Fabrizio Ferrandelli invocando la clemenza del sindaco Orlando - hanno riqualificato spazi tristemente noti per casi di spaccio e prostituzione, hanno favorito la socializzazione e la ricezione turistica, il dialogo tra le diverse componenti sociali della nostra città, dando linfa vitale ad un sistema economico fortemente in crisi".

ANARCHIA IN CITTA' - Il lavoro di concertazione auspicato dall'assessore Bazzi spetterà in primis al collega Giusto Catania, con delega alla Partecipazione: "C'è in cantiere un piano per le isole pedonali di respiro più ampio. Siamo in fase di assegnazione per una gara da circa 80 mila euro bandita lo scorso dicembre. A vincere la gara è stata una società che raccoglierà diverse associazioni della zona. Nonostante la cifra irrisoria, leggi e procedure sono diventate sempre più farraginose (certificati di garanzia, antimafia, durc). Era necessario, però, garantire un processo trasparente e valido per tutti, in netta contrapposizione con le procedure degli ultimi anni caratterizzati dalla deregolamentazione più totale. Il caos attuale è frutto di 12 anni di anarchia in città".

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