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Cronaca

Ippodromo La Favorita, la Slc Cgil: "No al taglio dei sussidi, posti di lavoro a rischio"

Dopo il sindaco Orlando, anche il sindacato esprime "preoccupazione" per la decisione del ministero per le Politiche agricole di non riconoscere l'ippodromo di Palermo come struttura storica, con un conseguente taglio delle sovvenzioni per il 2021

"Chiediamo con forza al ministero delle Politiche agricole di rivedere la scelta che taglia le sovvenzioni del 2021 e ridimensiona le giornate di corsa per l'ippodromo di Palermo". Dopo il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, arriva anche l'appello della  Slc Cgil. In una nota, il segretario generale Marcello Cardella esprime "preoccupazione" per la decisione, annunciata dal Governo in questi giorni, che penalizza la storica struttura sportiva di viale del Fante. In pratica, il Mipaf, dopo la riapertura, non lo riconosce come ippodromo storico, ma lo considera come una struttura nuova. Pertanto, non vengono presi in considerazione i requisiti risalenti a prima del 2018 che darebbero diritto all'ippodromo di Palermo a ricevere i sussidi per l'anno in corso.

"Considerare l’ippodromo di Palermo come un impianto 'nuovo' è un grave errore di valutazione che mette a rischio la continuità della struttura e con essa lo sviluppo occupazionale previsto dal progetto della Sipet – prosegue Cardella -. Abbiamo lottato insieme alle maestranze per la sua rinascita e abbiamo condiviso il progetto di sviluppo della società che gestisce l'Ippodromo della Favorita e del Comune di Palermo per dotare la città di un impianto che, oltre all’aspetto sportivo, può offrire opportunità di svago e di intrattenimento per il tempo libero con la programmazione di grandi eventi, l’apertura del parco avventura e altri servizi di accoglienza come gelateria, pizzeria e ristorante. La sua riapertura nel mese di maggio ha consentito la riassunzione di parte del personale che per le cause a tutti note aveva perso il posto di lavoro e con esso la speranza di futuro".

La Slc Cgil, a tutela della continuità occupazionale delle attuali maestranze e di un possibile sviluppo che veda l’ippodromo di Palermo come punto di riferimento culturale e non solo sportivo, condivide la presa di posizione della società Sipet e del Comune di Palermo e invita il ministero "a rivalutare la sua decisione per il bene della città e dei lavoratori".

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