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Cronaca

Invalidità e 104, Inps e Asp non rispondono? "Ecco come velocizzare l'esame delle istanze"

Sono tantissime le pratiche inevase dopo la paralisi burocratica dovuta all'emergenza Covid. L'avvocato specializzato in diritti della previdenza e dell'assistenza sociale: "Possibile l'accertamento tecnico preventivo e in alcuni casi la richiesta di valutazione degli atti senza visita"

Da mesi, addirittura da anni, in attesa di una convocazione a visita per il riconoscimento dell'invalidità civile e per l'accesso ai benefici della legge 104. Il caso della famiglia del bambino autistico di 4 anni, raccontato da PalermoToday, non è affatto isolato. "Dal lockdown del 2020 dovuto all'emergenza Covid sono rimaste inevase tantissime domande - spiega l'avvocato Walter Lo Bocchiaro, che si occupa di diritti della previdenza e dell’assistenza sociale - ed è proprio per questo che è importante che si sappia che esistono dei rimedi per 'velocizzare' le procedure per l'esame delle istanze".

Invalidità civile, i termini delle visite

Bisogna innanzitutto conoscere, in breve, la normativa che regola il riconoscimento dell'invalidità civile. La domanda va presentata all'Inps, ma spetta all'Asp fissare la prima visita. Le commissioni mediche sono obbligate a convocare a visita il richiedente entro 90 giorni dalla data di presentazione dell'istanza, eccetto alcuni soggetti affetti da patologie oncologiche o da altre patologie specifiche per le quali è previsto un termine più stringente pari a 15 giorni.

Con la paralisi amministrativa dovuta all'emergenza Coronavirus, però, sono tante le richieste arretrate ancora da smaltire che hanno oltrepassato e anche di parecchio il termine dei 90 giorni.

"Trascorso inutilmente tale termine - spiega l'avvocato Lo Bocchiaro (nella foto sotto) - l'interessato può presentare una diffida a provvedere - mezzo raccomandata a/r o per Pec - all'assessorato regionale alla Sanità, trasmettendola per conoscenza tanto all'Inps quando all'Asp. Nella maggior parte dei casi, però, tali diffide non vengono minimamente riscontrate dagli enti".

A  ciò bisogna aggiungere che "una volta passati i 120 giorni dall'invio della domanda - continua il legale - l'istanza che non ha ricevuto risposta dall'Inps, per legge, si ritiene automaticamente respinta perché sono trascori i termini per la conclusione del procedimento amministrativo".

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L'accertamento tecnico preventivo

E a quel punto che allora sono due le possibili strade da intraprendere: una è quella del ricorso in tribunale per chiedere il cosiddetto Atp, accertamento tecnico preventivo. "Nel ricorso - chiarisce Lo Bocchiaro - devono essere esposte le condizioni sanitarie che provocano lo stato invalidante, allegandovi idonea documentazione medica specialistica e, se lo si rileva opportuno, anche una perizia di parte".

A quel punto il giudice, letto il ricorso, ordina la comparizione delle parti assieme ad un Ctu (consulente tecnico d'ufficio medico legale), che dovrà redigere una perizia per verificare la sussistenza dei requisiti sanitari richiesti per l'invalidità civile. Dopo una serie di passaggi, i cui tempi sono in parte anche indicati dal giudice, si arriva all'omologazione della perizia finale del Ctu da parte del giudice, il quale con decreto inappellabile, provvede a convalidare quanto redatto dal medico legale nominato. Se l'omologazione avrà dato ragione al ricorrente e dunque avrà riconosciuto l'invalidità, l'Inps, se non avrà contestazioni da muovere, dovrà necessariamente pagare la prestazione entro i successivi 120 giorni.

Un iter che chiaramente non è celere, ma che si è rivelato più breve in alcune circostanze rispetto alle lunghe attese, anche di due anni, denunciate da chi in questo ultimo periodo contrassegnato dall'emergenza Coronavirus ha presentato domanda all'Inps. L'avvocato Lo Bocchiaro cita il caso di una sua assistita. "Aveva presentato domanda d'invalidità civile per l'indennità di accompagnamento e dell'handicap grave all'Inps nel giugno 2020. A novembre 2020 abbiamo fatto diffida all'assessorato e per conoscenza all'Asp di Palermo e all'Inps senza ricevere ulteriormente risposta. A maggio 2021 abbiamo dunque presentato ricorso, a dicembre 2021 è arrivata l'omologazione da parte del giudice sulla relazione fatta dal medico legale  e a marzo 2022, la donna è riuscita a percepire l'indennità di accompagnamento".

Richiesta di valutazione degli atti senza visita

L'altra via possibile per tentare di velocizzare il percorso burocratico è la richiesta di valutazione degli atti di invalidita di civile e della legge 104 all'Asp. In questo caso sono gli stessi medici dell'Azienda sanitaria provinciale a certificare provvisoriamente, in attesa della vidimazione da parte dell'Inps, la presenza o meno dell'invalidità. E ciò avviene senza una visita, ma dall'esame della documentazione che va inviata compilando apposita domanda tramite Pec all'indirizzo medicinalegale.pec@asppa.it o tramite mail a servmedleg@asppalermo.org e a uocmedicinalegale@asppalermo.org.

"Questa procedura però - precisa l'avvocato Lo Bocchiaro - è consigliabile per coloro che hanno una documentazione sanitaria probante esaustiva. Un mio assistito con diverse patologie e requisiti che non lasciavano alcun dubbio sulla sua invalidità ha inviato domanda il 18 agosto scorso ed è riuscito a conseguire l'accertamento prima provvisorio e poi definitivo a ottobre, quindi nel giro di due mesi".

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