Intimidazione al centro Padre Nostro, svuotato il serbatoio di uno scooter
Secondo il presidente del centro di Brancaccio, Maurizio Artale, l'obiettivo era quello di rendere inutilizzabile il ciclomotore per tornare a rubarlo nella notte. "Quando le istituzioni capiranno che il quartiere deve diventare il paradigma della lotta alla criminalità organizzata?"
Nuova intimidazione al centro Padre Nostro di Brancaccio, proprio nella settimana dell’anniversario della beatificazione di don Pino Puglisi. Una delle responsabili del centro, uscendo ieri sera dalla struttura al termine di un’altra lunga giornata, ha visto due persone che salivano in auto dopo averle smontato il filtro della benzina e svuotato il serbatoio. “Quando le istituzioni tutte - ha dichiarato Maurizio Artale, presidente del centro - capiranno che Brancaccio deve diventare il paradigma della lotta alla criminalità organizzata?”.
Artale parla ancora una volta dei soliti noti, che “non hanno fatto mancare il loro contributo, ricordandoci che Brancaccio stenta a seguire le sue orme e i suoi insegnamenti”. Una riflessione amara fatta all’indomani del piano criminale portato a termine da alcuni uomini rimasti ignoti. “La loro intenzione - spiega - era quella di rendere inutilizzabile il ciclomotore, facendo in modo che venisse lasciato tutta la notte davanti al Centro per poi rubarlo”.
La volontaria, proprietaria del mezzo, è uscita proprio nel momento in cui i ladri avevano finito di svuotare il serbatoio e stavano scappando in auto per evitare di essere riconosciuti. Ma ormai era troppo tardi per fare qualsiasi cosa, anche per annotare il numero di targa dell’auto. Sul marciapiede si era riversata quasi tutta la benzina. “Quando vorranno fare anche loro - si domanda Artale riferendosi alle istituzioni - il proprio dovere per far onore alla memoria del Beato Giuseppe Puglisi?”.
