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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rap, come cambia la raccolta dei rifiuti: "Ma serve una rivoluzione culturale"

A due mesi dalla nascita della nuova società il presidente Sergio Marino tira le somme sull'operato dell'azienda: "Dobbiamo essere tutti più attenti e denunciare. La gente deve capire quanto può influire il comportamento del singolo sul successo della comunità"

"Quella spazzatura è una metafora della modernità: quello che abbiamo dentro è là fuori. La spazzatura è lo specchio di una cultura che consuma, crudele, agitata, cinica, che produce spazzatura interiore, che si trasforma in tonnellate di spazzatura reale. E' dentro di noi che dovremmo fare pulizia", diceva Susanna Tamaro riferendosi all'emergenza rifiuti in Campania. Dalla nascita della Rap, tante sono le novità che stanno investendo la città ed i suoi abitanti. Ma se da un lato si lavora per stravolgere tempistica e prassi con l'obiettivo ultimo di risolvere il problema, dall'altro ci si scontra con le cattive abitudini dei cittadini.

"Serve una rivoluzione culturale - spiega il presidente Sergio Marino - affinché la gente capisca quanto può influire il comportamento del singolo sul successo della comunità. Dovremmo imparare ad essere un po' più attenti e denunciare, ma dobbiamo farlo tutti insieme, altrimenti si viene additati emarginati". Il presidente della Rap ha deciso di parlare con PalermoToday del suo personale resoconto sui primi passi mossi dalla società a due mesi dalla sua nascita. Ci sono volute settimane per effettuare il recupero dell'arretrato, quelle montagne accatastate negli angoli della città, e la situazione sta tornando alla "normalità".

Cosa sta cambiando sulla gestione rifiuti?

"Innanzitutto il modo di affrontare il problema: c'è più attenzione al nuovo, più responsabilità, più interesse. Con il dirigente regionale Marco Lupo stiamo elaborando dei nuovi progetti, in accordo con il comune, per passare alla seconda fase della raccolta differenziata. L'inaugurazione della sesta vasca a Bellolampo ci permetterà di respirare un po'. Raccogliamo circa mille tonnellate di rifiuti al giorno e per quattro anni circa dovremmo essere coperti. Ma questo non basta".

E' questa la soluzione al problema? Avere più spazio per smaltire?

"No, ma era un primo passo necessario da fare. Dovremmo impegnarci per far crescere i numeri relativi alla raccolta differenziata, ma la gente è un po' disillusa al riguardo. Inizialmente il tasso era abbastanza elevato, ci attestavamo al 60% circa, ma successivamente si è andato abbassando. I cittadini credono, sbagliando, che tutto ciò che viene raccolto viene conferito in discarica. Ma bisogna sfatare questo mito. Di fatto il Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, e gli altri tasselli della filieria garantiscono l'effettivo riciclo delle frazioni dei materiali raccolti. (guarda l'allegato per vedere tutte le aziende coinvolte ed il video realizzato dagli studenti dell'Itis A.Volta).

E allora come riuscire in questo intento?

"E' importante comunicare quante più informazioni al cittadino, per esempio attraverso delle campagne di sensibilizzazione. Per fare ciò c'è bisogno di fare ulteriori investimenti ma, al momento, abbiamo le mani legate. Come tutti sanno, la Rap è 'in affitto", ma stiamo bruciando le tappe per procedere all'acquisizione di Amia ed Amia Essemme, cosa che accadrà verosimilmente in circa due mesi. Questo ci consentirà di ristabilire l'assetto aziendale, stipulare il contratto di servizio e pianificare il lavoro futuro. Al momento spendiamo quanto facevano i nostri predecessori, ma c'è bisogno di riorganizzare l'azienda ed ottimizzare i servizi".

Come si ottimizzano i servizi?

"Fino ad ora, se un cittadino denunciava un disservizio o comunicava l'esistenza di una discarica, era difficile per l'azienda individuare le responsabilità. Questo è un passo fondamentale per rispondere 'a tono' a tutte le situazioni. Va detto che i risultati degli sms inviati dai cittadini per segnalare la presenza di discariche sono incoraggianti, ma intervenire in ogni punto richiede comunque il suo tempo".

La discarica di via Conte Federico - foto Campolo



Arrivati a questo punto, tocchiamo un tasto dolente. Nelle gallery potete vedere solo due casi fra i più eclatanti tra i tanti sparsi in città. La discarica di via Palatucci (di fronte alla quale abbiamo intervistato l'assessore Giuseppe Barbera) e quella di via Conte Federico, nello slargo di fronte all'ex stabilimento Partanna. In entrambi i casi un tripudio di rifiuti speciali, frigoriferi, materiali di risulta, farmaci, pneumatici ed altro ancora. Per quella di via Conte Federico abbiamo fatto un giro con un abitante della zona, che lamenta la presenza di rifiuti (e che rifiuti) da oltre un mese.

Parliamo di discariche abusive. Quando finiremo di vedere certi scempi per le strade?

Risponde Marino: "Questo è un tasto dolente. Ci sono discariche 'storiche' dove trovare una soluzione non è semplice: forse dovremmo mettere più cassonetti. Nonostante l'ottimo lavoro dell'amministrazione e della polizia municiapale non è possibile controllare tutto il territorio. L'ipotesi di riempire la città di telecamere è impensabile, non tanto per il costo, piuttosto perché le distruggerebbero in poco tempo".

Rifiuti, via Palatucci due mesi dopo - foto Campolo



Recentemente - fa sapere l'azienda - dalla discarica di via Palatucci è stata rimossa la carcassa d'auto e nei prossimi giorni si provvederà alla raccolta dei rifiuti. Stessa sorte toccherà a quella di Croceverde, una delle quali appare censita nell'apposita pagina del Comune di Palermo. Ma è quella sbagliata. Si, perché nella stessa strada ce n'è più di una. Fino alla fine di agosto, in soli sette mesi, sono stati ben 375 gli interventi di rimozione più consistenti. Ecco i siti bonificati, alcuni dei quali da terminare, nei primi dieci giorni di settembre: via Spina Santa, via Pelligra, via Brunelleschi, via Nicastro, via Monte Iblei, viale Regione Siciliana (all'altezza dell'ospedale Cervello), via Laudicina, via Galletti, via Bachelet, via Raiti, via Di Dio, via Smith, via Quattro Aprile,  via Gagini, via Crociferi, via Favier, piazzale Giotto e via Borremans. Ancora in corso i recuperi al campo rom della Favorita, via Margifaraci e via Conte Federico.

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