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Caso intercettazioni Crocetta-Tutino, giornalisti ascoltati in Procura per ore

Piero Messina e Maurizio Zoppi sono stati interrogati dal procuratore capo Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Leonardo Agueci. Top secret il contenuto del colloquio, che però sarebbe servito a chiarire una serie di passaggi

Nuovo capitolo sul caso delle intercettazioni pubblicate da L’Espresso. I giornalisti Piero Messina e Maurizio Zoppi sono stati interrogati ieri dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Leonardo Agueci nell’ambito dell’inchiesta nata all’indomani della pubblicazione di un articolo nel quale si raccontava una presunta conversazione tra Governatore Rosario Crocetta e il medico Matteo Tutino, medico personale del Presidente ed ex primario di Chirurgia a Villa Sofia. La frase “incriminata”, quella in cui il medico avrebbe accennato alla necessità di "fare fuori Lucia Borsellino", è stata smentita dalle procure siciliane e riconfermata dalla testata giornalistica.

Il primo ad essere ascoltato è stato Messina, poi è toccata al collega Zoppi. Entrambi sono indagati per pubblicazione di notizie false, esagerate e tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico. Messina, invece, è stato accusato anche di calunnia dopo che una sua fonte, chiamata in causa dal cronista, ha smentito le sue informazioni. I giornalisti, assistiti dall’avvocato Fabio Bognanni, sono stati invitati dalla Procura e hanno dato la loro disponibilità per essere ascoltati. Resta top secret il contenuto del colloqui. "I miei clienti hanno risposto alle domande dei pm, fornendo la loro versione dei fatti. Di più non posso dire”, ha detto il legale difensore.

Nonostante il massimo riserbo tenuto all’uscita dagli interrogatori, i giornalisti de L’Espresso avrebbero fatto luce su una serie di passaggi poco chiari, aggiungendo materiale alla memoria difensiva presentata lo scorso 10 agosto. Precedentemente i giornalisti avevano anche chiesto di accedere a tutte le intercettazioni, così da ascoltare altre eventuali conversazioni sullo stesso tenore di quella pubblicata. Ma sulle dichiarazioni rese in circa cinque ore anche i procuratori hanno tenuto le bocche cucite. Un investigatore, però, si sarebbe fatto scappare una notizia spiegando che "già si intravede la fine dell’inchiesta". Solo così si potrà sapere che fine farà la richiesta di risarcimento danni da 10 milioni di euro avanzata dall’avvocato di Crocetta Vincenzo Lo Re.

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