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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Borgo Nuovo / Bellolampo

Bellolampo, allarme inquinamento: Orlando va in Procura

Scoperta una montagna di terra piena di rame, arsenico, piombo, vanadio e zinco. Aperta un'inchiesta a carico di ignoti. Il Sindaco dai giudici per chiedere spiegazioni su come fronteggiare l'emergenza

Il Sindaco Leoluca Orlando ha riferito stamattina ai Procuratori Leonardo Agueci e Geri Ferrara sugli atti compiuti dopo che lo stesso Orlando è stato nominato custode dell'area dell'ex poligono militare di Bellolampo, i cui gravissimi livelli di inquinamento costituiscono un pericolo per l'area circostante e per il torrente Celona. L'area, di proprietà dell'esercito è però da anni affidata all'Amia.

L'inchiesta, durata circa due anni, ha evidenziato che nella zona vi sono materiali inquinanti residui dell'uso militare e materiali inquinanti relativi ad impropri usi successivi, in particolare la combustione di cavi elettrici per trarne il rame. Il provvedimento della Magistratura ha dato al Sindaco l'incarico non solo di custodire l'area, ma, soprattutto, di mettere in atto tutti gli interventi necessari per porre rimedio alla situazione di inquinamento.

Il Sindaco ha ricordato di aver delegato i vertici dell'Amministrazione comunale, segnatamente il vice Segretario Generale Giuseppe Sacco, a seguire tutti gli aspetti della vicenda ed ha quindi oggi riferito ai due Magistrati sui passi fatti. Il Comune ha costituito un gruppo di lavoro, composto da tre tecnici ed ha convocato, martedì scorso un incontro con tutti i soggetti istituzionali coinvolti (Amia, Arpa, Asp, Protezione Civile, Commissario per l'emergenza rifiuti) per individuare i passi da compiere sia nell'immediato che per la soluzione definitiva.

Il primo intervento di emergenza, che il Sindaco ha dato mandato all'AMIA di compiere in tempi brevissimi, prevede la copertura con teloni dell'area interessata e la realizzazione di una trincea di canalette di scolo che impediscano che le piogge contribuiscano ad un ulteriore diffusione delle sostanze inquinanti.

Successivamente, entro un mese, sarà fatto il piano di Mise (Messa in sicurezza di emergenza) che prevederà la rimozione di circa 45 cm di terreno su tutta l'area. Per questi interventi, ha dato la propria disponibilità ad intervenire il Commissario per l'emergenza rifiuti, sottolineando però la necessità della copertura finanziaria. Per quest'ultima, il Comune ha dato garanzie di intervento con fondi propri, con eventuale rivalsa sui responsabili dell'inquinamento.

Sarà poi l'Arpa a stabilire se questo intervento di rimozione del terreno sarà sufficiente o se dovranno essere fatti ulteriori interventi. Orlando ha informato i magistrati del fatto che è sua intenzione, una volta che il Comune tornerà ad avere la responsabilità ed il controllo sull'operato dell'Amia, chiedere di essere ascoltato dalla Procura, per affrontare i temi legati ai diversi procedimenti in corso relativi alla precedente amministrazione, in cui il Comune è parte civile.
 

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