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Cronaca

Fine della quarantena per 183 migranti, iniziato lo sbarco della Rubattino

A scendere per primi i minorenni. Presenti al porto già dalle 10 del mattino le forze dell'ordine, i rappresentanti della Prefettura e il personale dell'Asp che ha sottoposto a tampone i volontari delle ong imbarcati sulla Alan Kurdi e sulla Aita Mari

I primi 16 (di 33) sono già scesi dalla Rubattino e a seguire toccherà ai restanti 150 migranti. Al termine delle due settimane di quarantena necessarie per l’emergenza Coronavirus sono iniziate questa mattina le operazioni di sbarco della nave che dal 19 aprile si trova a circa 12 miglia dalle coste palermitane. A bordo c’erano circa 183 persone soccorse in diversi interventi nel Mediterraneo dalle navi delle organizzazioni non governative Aita Mari (Spagna) e Alan Kurdi (Germania). 

I migranti erano stati già sottoposti a tampone faringeo prima del trasbordo sulla Rubattino per verificare le loro condizioni sanitarie. Questa mattina al porto di Palermo, oltre alle forze dell’ordine e ai rappresentanti della Prefettura, c’era anche il personale dell’Asp che ha allestito alcune tende per il triage per sottoporre ai necessari accertamenti anche i volontari delle ong. Le operazioni di sbarco continueranno fino a tarda serata e riprenderanno domattina.

I 33 minorennni saranno smistati tra Salerno (Campania) e Campobasso (Molise), mentre non si conosce ancora la destinazione stabilita dal ministero dell'Interno per i restanti 150 adulti (148 uomini e 2 donne).

In serata è arrivato il commento di Orlando:  "Il completamento del periodo di quarantena, ed oggi dello sbarco dei naufraghi che erano stati salvati dalla Alan Kurdi, insieme all'equipaggio di quest'ultima imbarcazione, confermano che è possibile coniugare i diritti, primi fra tutti il diritto alla vita dei naufraghi, con il diritto alla salute e alla tutela sanitaria per le comunità che li accolgono. Lo sbarco effettuato al termine di una quarantena durante la quale i naufraghi e l'equipaggio sono stati sottoposti alle necessarie verifiche dello stato di salute anche con riferimento al Covid-19, ha mostrato che anche in una situazione eccezionale come quella vissuta dalla Sicilia in queste settimane è possibile restare umani, mantenere l'impegno delle istituzioni entro i giusti ambiti formali e sostanziali di rispetto di ogni diritto".

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