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Cronaca Via Ernesto Tricomi

Gli studenti incontrano gli esperti: al Cervello si parla di violenza sulle donne

L'incontro rientra nella sesta edizione di “Diritti alla Salute” e ha lo scopo di sensibilizzare sul tema. I ragazzi hanno potuto ascoltare anche la testimonianza di Mariuccia La Manna, ventisettenne di Racalmuto, che ha raccontato la sua storia di violenza. Prossimo appuntamento il 13 febbraio

Mettere in pratica buone prassi e percorsi comuni per combattere la violenza sulle donne. E' questo il messaggio lanciato oggi nell'aula Fici dell’Ospedale Cervello dove oggi gli studenti del Finocchiaro Aprile hanno incontrato operatori e rappresentanti delle istituzioni. L'incontro è stato organizzato dall’associazione onlus Punto di Ida Cantafia nell'ambito della sesta edizione di “Diritti alla Salute”, progetto di informazione e sensibilizzazione su temi di sanità pubblica.

Gli studenti hanno avuto modo di confrontarsi con i medici, con la polizia municipale, ma anche con l’esperienza diretta di chi ha affrontato sulla propria pelle questo doloroso vissuto, come Mariuccia La Manna, 27enne di Racalmuto, che nel suo libro “Solo una vita” racconta la sua storia di violenza fisica e psicologica subita, quando aveva appena sedicenne, dal ragazzo del quale si era innamorata. 

Osvaldo Busi, referente della polizia municipale nella Rete cittadina antiviolenza, oltre all’analisi delle normative, delle diverse tipologie di violenza e stalking, dei sistemi di protezione per le donne soggette a violenza, ha sostenuto la necessità della denuncia, che in base alle statistiche, riesce almeno a fermare gli atti violenti nel 50% dei casi.   

Salvatore Siciliano, responsabile del Servizio Educazione alla salute dell’Azienda Villa Sofia-Cervello, insieme a Nicoletta Salviato, anch’essa responsabile dello stesso servizio all’Arnas Civico, hanno sottolineato l’intesa fra le aziende ospedaliere e sanitarie cittadine per far sì che la collaborazione sul tema violenza contro le donne sia affrontata attraverso un’opera di sensibilizzazione, ma anche attraverso processi ospedalieri come il Codice rosa, una procedura che, nei Pronto soccorso cittadini, identifica un percorso riservato per le donne vittime di violenza. Prossimo appuntamento sul tema, il 13 febbraio all’Istituto Finocchiaro Aprile.

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